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Politica

Nella città del "mattone selvaggio" è scontro politico sugli immobili abusivi: a Gela due edifici sottratti alle ruspe

Il tema ha creato durissimi scontri in aula tra la maggioranza e l'opposizione che denuncia anomalie nella procedura

Maria Concetta Goldini

17 Dicembre 2025, 07:30

Nella città del "mattone selvaggio" è scontro politico in aula sugli immobili abusivi

Due immobili abusivi sono stati dichiarati di pubblica utilità – e quindi sottratti alla demolizione dal consiglio comunale - con il voto compatto della maggioranza e quello contrario dell’opposizione. Ma il tema – che è sempre rovente nella città un tempo capitale del mattone selvaggio – ha creato durissimi scontri tra maggioranza ed opposizione. Le delibere erano giunte in aula con il parere negativo della Commissione Urbanistica.

Tre componenti Zappietro, Consentino e Pellegrino, riuniti da remoto esaminando gli atti hanno fatto evidenziare che su quegli immobili non sono state fornite le richieste garanzie sulla sicurezza in ordine all’adeguamento antisismico né sulla fattibilità tecnica di poterli adeguare. La linea scelta dal Comune è che il consiglio dichiari la pubblica utilità indicando a quale uso destinare l’immobile, poi dopo una valutazione dei tecnici dei Lavori pubblici la Giunta delibera l’effettiva destinazione dell’immobile. Se non lo si può usare viene demolito.

Per la commissione è un iter assurdo ed è contrario alla legge deliberare in base all’interesse pubblico della conservazione dell’immobile. Questi gli aspetti alla base del duro scontro tra maggioranza ed opposizione in aula che è sceso ad attacchi personali e finanche con l’accusa alla commissione di aver procurato danno erariale perché si è riunita da remoto pur indicando nel verbale che non avrebbe percepito compenso. Altra accusa della maggioranza è che un ingegnere (è riferito alla consigliera Cosentino) non sa leggere o interpretare le sentenze. La risposta dell’opposizione non si è fatta attendere: no al voto delle delibere con gli occhi bendati e per ingraziarsi il popolo, gli atti vanno studiati, valutati e bocciati se necessario anche a costo di inimicarsi i cittadini.

«Questo modo di arrivare alle dichiarazioni di pubblica utilità – ha dichiarato la consigliera Cosentino – che si era interrotto anni fa, porterà l’Ente a nuove esposizioni finanziarie e, la cosa che ci preoccupa di più, ad avere un patrimonio immobiliare che, senza le dovute accortezze che il Comune non può mettere in atto perché è in dissesto rappresenterà un degrado urbanistico che appesantirà ulteriormente gli scempi degli ultimi decenni».