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la manora

La Finanziaria delle riscritture: ok a Super Zes e assunzioni. Asse tra opposizioni e un pezzo della maggioranza

Approvati alcuni articoli-chiave cari agli assessori Dagnino e Sammartino, poi il lungo stop alla ricerca di un accordo per i provvedimenti cari ai partiti

Accursio Sabella

20 Dicembre 2025, 07:21

08:21

schifani ars

«Questa è la finanziaria delle riscritture». La battute rimbalza dai corridoi dell’Ars fino all'Aula. A tarda sera, l’esame si sposta nelle stanze di Palazzo dei Normanni, dopo gli strappi, le marce indietro, le correzioni e, su tutto, l'ombra di uno “stralcio” ampiamente annunciato, fin dalla giornata di giovedì, oggetto del tira e molla tra maggioranza e opposizione. Una maggioranza che si spacca e in quelle divisioni si sarebbero inserite le opposizioni. «Adesso a dare le carte sono, insieme, Fratelli d'Italia, Mpa, Pd e M5S», raccontano da più parti del centrodestra. Una mossa per mettere nell'angolo da un lato Forza Italia e l'assessore Alessandro Dagnino, dall'altro la Lega e Luca Sammartino.

Il governo, però, proprio nelle persone di Dagnino e Sammartino, porta a casa alcune norme centrali della “propria” legge di stabilità. Quella, cioè, giunta a Palazzo nella versione snella, prima della pioggia di emendamenti che finiranno, alla fine, fuori dal testo, perché «non attinenti alla materia finanziaria».

L'assessore all'Economia, ad esempio, porta a casa la norma sulla cosiddetta “Super Zes”: grazie alla facoltà prevista dalla normativa nazionale sulla Zes unica per il Mezzogiorno, adesso la Regione potrà attivare procedure semplificate e regimi procedimentali speciali su tutto il territorio siciliano, con esclusione dei procedimenti paesaggistici, ambientali e urbanistici. Un ruolo centrale sarà attribuito al presidente della Regione, che potrà esercitare poteri di impulso e, nei casi di inerzia amministrativa, anche poteri sostitutivi, garantendo tempi certi e rapidi per la conclusione dei procedimenti, fino alla nomina di commissari ad acta.

Prevista la creazione, dal 2026, di un Fondo regionale da 10 milioni di euro, come incentivo a rafforzare le agevolazioni per gli investimenti produttivi. Così, il governatore Renato Schifani può parlare di un “boost” dato alla Zes unica del governo Meloni e lo stesso Dagnino brinda al raggiungimento di un obiettivo «che il governo ha avviato presentando la proposta lo scorso anno». La presidenza della Regione fa esplicito riferimento alla possibilità di rimpinguare il capitolo attuale di 10 milioni in occasione delle prossime variazioni: una somma che potrebbe contribuire a compensare i milioni di fabbisogno mancanti, dopo il ritiro, a livello nazionale, di un maxiemendamento che aumentava il plafond per il credito d'imposta.

Come detto, brinda anche Sammartino, parlando di «svolta storica», quella cioè che coincide con l'avvio del processo di stabilizzazione di 270 operai dell'Esa: «Una battaglia vinta, dopo anni e anni di tentativi andati a vuoto. È una misura di buonsenso a tutela del lavoro che restituisce dignità all’ente».

Via libera anche ai bonus edilizi e ai fondi ai Comuni per gli interventi sui beni confiscati. Poi è stato il momento della lunga pausa di contatti e colloqui, con più di cinque ore di riunioni per provare a raggiungere un’intesa sullo sfoltimento dei 134 articoli. C'è il resto della manovra da concordare. Quella che fa più gola ai partiti. E attorno alla quale, i partiti non esitano a cercare intese e maggioranze estemporanee.