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Giustizia

Nordio: «Chi è assolto in maniera definitiva ha diritto al risarcimento»

La restituzione anche per danni morali e spese legali e tutela contro sequestri

Redazione La Sicilia

20 Dicembre 2025, 16:32

Nordio: «Chi è assolto in maniera definitiva ha diritto al risarcimento»

«Quando vi è una sentenza definitiva di assoluzione penso che la cosa debba concludersi con una restitutio in integrum di tutto quello che è stato perduto non solo patrimonialmente ma anche moralmente a cominciare dal risalto che si dovrebbe dare attraverso i mezzi di comunicazione. Questo lo scrivevo da magistrato, da giornalista e lo dico da ministro»: Carlo Nordio ha risposto a titolo personale in questo modo tre domande che gli ha posto, durante l’XI congresso di Nessuno tocchi Caino, Pietro Cavallotti, imprenditore siciliano che con la sua famiglia - assolta penalmente in via definitiva - ha dovuto subire anche il processo di prevenzione con sequestro dei beni. «E' giusto confiscare il patrimonio di una persona assolta per via definitiva? E’ giusto non prevedere un indennizzo quando viene restituita al legittimo proprietario un’azienda 'distruttà durante gli anni di amministrazione giudiziaria? che senso avrà attuare il giusto processo penale accusatorio con la divisione delle carriere se lasceremo che una persona assolta all’esito all’esito del processo penale venga distrutta nel procedimento di prevenzione?» sono le domande.

«La sentenza penale con assoluzione piena penso non debba avere conseguenze negative di nessun tipo sulla persona prosciolta. Aggiungo anche che in un mondo ideale la persona prosciolta dovrebbe essere risarcita anche per quanto riguarda le spese legali. Noi ci siamo attivati per quanto riguarda gli appartenenti delle forze dell’ordine ma nella mia concezione, probabilmente un pò utopistica ma in cui credo, qualsiasi persona sottoposta a processo penale e poi prosciolta dovrebbe essere risarcita in tutti i sensi e quindi anche attraverso il rimborso delle spese legali».

«Il processo, diceva il grande Carnelutti, non è soltanto strumentale all’eventuale applicazione della pena in caso di condanna ma è esso stesso una pena e lo sanno benissimo tutte le persone sottoposte a procedimento penale e magari dopo anni assolte. Continuiamo ad avere esempi, e non voglio fare riferimenti alla contemporaneità - ha spiegato il ministro della Giustizia - , di processi eterni, di indagini che si aprono, si chiudono e si riaprono in ossequio all’obbligatorietà dell’azione penale che noi non abbiamo toccato perchè riteniamo che sia effettivamente una garanzia, quantomeno teorica, di uguaglianza nei confronti dei cittadini. Però quello che molto spesso manca nella mente dei magistrati, e purtroppo qualche volta anche nella mente del legislatore, è mettersi nei panni non dico di Caino ma di chi viene coinvolto in questo inferno kafkiano di un procedimento penale. Noi stiamo lavorando adesso proprio nei termini anche più minimi nella riforma del processo penale». «In tutto questo troveranno sicuramente una soluzione garantista i problemi che mi sono stati posti» ha concluso Nordio dando appuntamento ai rappresentanti di Nessuno Tocchi Caino al ministero entro i primi quindici giorni di gennaio.