Provincia di Palermo
Sanità, la rivolta di sindaci e medici: «Situazione grave, serve personale»
I primi cittadini di cinque Comuni hanno inviato una lettera alla Regione
«I medici di continuità assistenziale non vogliono lavorare alla guardia medica di Bagheria perché si ritrovano a fare anche le emergenze, come è accaduto il giorno di Natale. E ancora una volta non ci è scappato il morto per puro caso». A parlare è Marco Alise, segretario della Federazione medici territoriali, che nel pomeriggio della vigilia ha ricevuto in guardia medica un uomo con un grave problema cardiaco. «Al Pte non era presente alcun medico formato per l’emergenza e tutte le ambulanze con rianimatori erano occupate – racconta – Avrei dovuto trasportare il paziente personalmente in ospedale, cosa che avrebbe comportato l’assenza totale di qualsiasi medico per un tempo indefinito su tutto il territorio di Bagheria e Aspra.
La vicenda ha avuto un lieto fine, ma che ci sarebbero stati problemi nei giorni di festa l’avevano già previsto i sindacati dei medici nelle scorse settimane, quando avevano protestato contro la decisione dell’Asp di sospendere temporaneamente il servizio nel secondo presidio del territorio bagherese, che si trova nella frazione marinara di Aspra, e di dirottare il personale sanitario sulla guardia medica cittadina, che si trova proprio a fianco al Punto territoriale di emergenza. Ieri si sono fatti sentire anche i sindaci della provincia, che hanno denunciato «il grave stato di abbandono dei presìdi sanitari del territorio». I primi cittadini di Bagheria, Santa Flavia, Altavilla Milicia, Ficarazzi e Casteldaccia hanno dunque inviato una nota ai vertici della regione e dell'Asp per denunciare i disservizi del distretto socio sanitario 39 a cui fanno riferimento circa 100 mila abitanti. «Non devono esserci più ospedali, dev’essere la sanità di prossimità ma poi mancano i medici – commenta il sindaco di Bagheria Filippo Tripoli – così non abbiamo né questo né quello». Nel presidio di Bagheria che ospita Pte e guardia medica, il 24 e 25 dicembre sono state garantite 172 prestazioni, numeri che però non terrebbero conto di quanti invece decidono di rivolgersi ai già sovraffollati pronto soccorso visto che, secondo i sindaci, non funzionerebbe neppure la Casa di comunità che avrebbe «personale sottodimensionato che non riesce a garantire né le visite domiciliari né la risposta telefonica alle emergenze».
Sulla questione è intervenuto anche il Codacons, con una nota del suo segretario nazionale, il giurista Francesco Tanasi: «La carenza di servizi sanitari territoriali incide sulla tutela della salute e determina un ulteriore aggravio sugli ospedali di Palermo, già in condizioni di sofferenza - dice - chiediamo l’intervento del ministro Orazio Schillaci, affinché siano adottate le iniziative necessarie per garantire il rispetto dei livelli essenziali di assistenza».
L’Asp replica che la riorganizzazione dei turni dei presìdi predisposta per le festività natalizie «si inserisce in un contesto di cronica carenza di personale medico, che, in situazioni straordinarie – come quelle di questi giorni - impone rimodulazioni temporanee dei servizi al solo fine di garantire la continuità assistenziale». E che, per quanto riguarda la guardia medica di Aspra, «al di fuori delle giornate straordinarie di accorpamento a Bagheria già comunicate, il servizio opera regolarmente».