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il commento

Tante domande per capire dove sta andando la città

Tra cantieri, traffico e fondi europei: le risposte del sindaco Trantino su porto, scogliera d'Armisi, San Berillo, waterfront, metropolitana e periferie di Catania

Concetto Mannisi

29 Dicembre 2025, 09:04

Tante domande per capire dove sta andando la città

Dove va la città? Abbiamo imparato a chiedercelo giorno dopo giorno, osservando lo stato di avanzamento dei lavori in centro o in periferia, le strade non sempre linde e quel traffico su grandi e piccole arterie cui la gran parte dei catanesi garantisce il proprio non richiesto “contributo” in qualunque momento della giornata. Con la sosta in doppia e tripla fila, l’ingresso nelle rotatorie indisciplinato e, più in generale, con una condotta di guida non certo ispirata dalle norme del Codice della strada.

Abbiamo imparato a chiedercelo leggendo le note dell’opposizione in Consiglio comunale, delle associazioni di residenti di questa o di quella parte della città, degli stessi sindacati. Ma lo abbiamo imparato anche attraverso le parole di chi apprezza l’operato dell’amministrazione Trantino. L’operato di un sindaco che sta dimostrando di non avere paura di metterci la faccia e che, talvolta con azioni impopolari ma giustificate dalla voglia di migliorare Catania, tira dritto per la propria strada. Senza il timore o l’arroganza, fra l’altro, di fare un passo indietro all’occorrenza.

A Enrico Trantino abbiamo voluto chiedere, ancora una volta, dove va la città. Quando saranno definite le questioni del Porto e della Scogliera d’Armisi, di San Berillo e di corso dei Martiri, del waterfront e della metropolitana, di San Cristoforo e delle periferie. Senza dimenticare le stesse Ciminiere. Ma sarebbe giusto sapere anche di quei fondi europei che in qualche caso si rischia di perdere e che, se utilizzati, migliorerebbero strutture scolastiche e strade, garantendo la crescita di comparti come quello della sanità e dell’impresa.

Il sindaco, là dove è stato interpellato, ci ha fornito le sue risposte. In qualche caso sono arrivate conferme in qualche altro sorprese. Annotiamo tutto nel nostro calepino e fra dodici mesi saremo ancora qui, a segnare quello che è stato e quello che non è stato fatto. A chiedere conto e ragione, se serve. Per capire dove è stata condotta la città.