LA LEGGE DI BILANCIO
Sì della Camera alla fiducia sulla Manovra, domani a pranzo il voto finale: ma sull'aumento dell'età pensionabile è ancora scontro nel governo
Un iter accidentato per la maggioranza di centrodestra, attraversato da più di una tensione interna. Il Partito democratico attacca: «Giorgetti smentisce ancora la Lega»
La Camera dei deputati ha rinnovato la fiducia al governo sulla legge di bilancio con 219 voti a favore e 125 contrari. Il voto conclusivo è atteso domani.
Dopo l’esito sulla fiducia, la seduta è stata sospesa: i lavori riprenderanno alle 22 con le votazioni sugli stati di previsione e, a seguire, con l’esame di oltre 200 ordini del giorno. L’Aula proseguirà in notturna; l’approvazione definitiva è prevista intorno all’ora di pranzo di domani.
La manovra arriva così al traguardo di Montecitorio a un giorno dalla fine dell’anno e dall’eventuale esercizio provvisorio, oltre due mesi e mezzo dopo il via libera del Consiglio dei ministri. Un iter accidentato per la maggioranza di centrodestra, attraversato da più di una tensione interna, che l’esecutivo rivendica soprattutto per la tutela dei conti pubblici.
Di tenore opposto il giudizio delle opposizioni, che fin dall’avvio hanno bollato il testo come “asfittico” e “privo di prospettive per la crescita”. Pur avendo trovato una sintesi, la coalizione di governo resta sotto pressione su vari capitoli, a partire dalle pensioni, tema particolarmente caro alla Lega.
Un ordine del giorno del Carroccio chiede di sterilizzare l’aumento dell’età pensionabile previsto dal 2027. “La Lega chiede di ridurlo ulteriormente, vedremo durante il 2026”, afferma in Aula il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, sottolineando che la gradualità dello “scalino” è stata “coperta con oltre un miliardo”.
Il Partito democratico attacca: “Giorgetti smentisce ancora la Lega”, dichiara la capogruppo Chiara Braga. “Cercano di riscrivere la manovra con gli ordini del giorno ma la pezza è peggio del buco”.
Sempre tramite ordini del giorno, la Lega sollecita una valutazione sul ripristino della flat tax incrementale e di quella dedicata ai giovani under 30 e under 35.
Per Forza Italia la priorità resta il sostegno ai ceti medi. “Vogliamo continuare la riduzione della pressione fiscale: dobbiamo allargare la base dell’Irpef almeno a 60mila e continuare ad abbassare la pressione fiscale e cercare di avere stipendi più ricchi”, afferma il vicepremier e leader azzurro Antonio Tajani.
Un’ipotesi sulla quale il Mef non chiude. “Pensiamo di fare qualcosa di più nella prossima legge di bilancio se troveremo risorse finanziarie: potremmo arrivare a 60mila euro e quindi abbracciare tutta la fascia del ceto medio”, osserva il viceministro Maurizio Leo.

Dagli ordini del giorno della maggioranza emergono inoltre richieste puntuali: dalla esposizione permanente sulle tradizioni rurali di Rocca San Casciano al Festival Verdi, dal completamento di un palazzetto dello sport a Lucca alla realizzazione di una nuova fermata dell’Alta velocità tra Fidenza e Soragna (Parma).
Tra i firmatari figura anche la deputata di FI Marta Fascina, che invoca misure contro la crisi idrica in alcune aree della Campania.
Sul fronte opposto, spicca un odg del leader M5S Giuseppe Conte che chiede di sospendere gli stanziamenti per il comparto armamenti del ministero della Difesa destinando le risorse a sanità, istruzione e investimenti green.
Resta da verificare la tenuta del centrosinistra su questo passaggio, considerato che i riformisti Dem hanno già manifestato malumore: “È irricevibile”, chiarisce Lia Quartapelle. Per il resto, le minoranze restano compatte nella critica al testo.
La protesta proseguirà nella seduta notturna sugli ordini del giorno, in attesa del via libera finale di domani.