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Svelati i termovalorizzatori di Palermo e Catania. «Entro il 2026 l'avvio dei lavori»

Il governatore presenta i rendering dei due impianti che potranno smaltire fino a 600mila tonnellate di rifiuti all'anno. E costeranno 800 milioni di euro

Antonio Giordano

30 Dicembre 2025, 10:28

10:35

Svelati i termovalorizzatori di Palermo e Catania. «Entro il 2026 l'avvio dei lavori»

Il termovalorizzatore che sorgerà a Bellolampo, Palermo

Il finale a effetto arriva alla fine della conferenza stampa, quando il presidente della Regione Renato Schifani tira fuori da una cartella due immagini. Sono i rendering dei due termovalorizzatori di Catania e Palermo, su cui il suo governo ha messo tutto il suo peso politico, puntando sulle due infrastrutture per abbattere i problemi di smaltimento e di trasporto fuori dall'isola. I due impianti costeranno in totale 800 milioni di cui 44 solo per la progettazione, e appena a regime dovrebbero permettere un risparmio annuo sullo smaltimento di 150 milioni e la produzione di 50 megawatt di energia ciascuno, "bruciando" 600mila tonnellate di rifiuti ogni anno.

«Siamo a buon punto - dice Schifani - a febbraio i progettisti dovrebbero darci il progetto di fattibilità tecnico economica, lo schema già orientativamente affidabile degli impianti». Un iter che, come ammette lo stesso presidente della Regione, ha a che fare con un settore come quello dei rifiuti che è stato più volte al centro di opacità, sia nella gestione economica che nelle infiltrazioni della malavita. «Abbiamo affidato tutto ad Invitalia - dice Schifani, riferendosi all'agenzia governativa per lo sviluppo che spesso fa da centrale di committenza - tutti i grandi progetti del mio governo sono stati affidati, anche quelli in campo sanitario, ad Invitalia, con una convenzione che abbiamo stipulato con l’amministratore delegato Bernardo Mattarella. Abbiamo stipulato l’accordo a tre con l’anticorruzione, quindi passa tutto da lì». Un'attenzione per le procedure e per l’adesione alle norme che passa anche dal rapporto con Bruxelles: «Stiamo lavorando con l'Unione europea sul piano rifiuti, che quando mi sono insediato non c'era».

Il termovalorizzatore che sorgerà nella zona industriale di Catania

Proprio sulla definizione del piano rifiuti Schifani apre una parentesi, che riguarda la sua audizione in commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite legate al traffico di rifiuti, in cui ha riportato anche notizie riferite dal nostro giornale: «Sono stato audito in quanto commissario rifiuti - dice Schifani - anche perché ci sono stati dei ricorsi contro l'ordinanza con cui la giunta ha approvato il piano della Regione. È proprio strano che a impugnare quel piano siano state due società che operano nel settore e che sono state in seguito colpite da misure di prevenzione antimafia».

Ma il focus poi torna sui termovalorizzatori e sull‘a scommessa’importanza che rivestono per il governo regionale. «La nostra scommessa - conclude Schifani - è quella di iniziare i lavori entro il 2026, stiamo rispettando allo stato attuale il cronoprogramma e naturalmente le somme sono tutte appostate».