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Il tripolarismo è morto? No, anzi: è più vivo che mai! La politica s’interroga sulla futuro del M5s

Di Redazione |

Il tripolarismo è davvero finito? Le ultime elezioni regionali di Emilia Romagna e Calabria ci restituiscono un Paese che vede contrapposti conservatori e progressisti? Si è già esaurito la forza dirompente dei 5Stelle che aveva sparigliato le carte alle ultime elezioni politiche?

A guardare superficialmente la recente minitornata elettorale, la risposta a tutte queste domande è senz’altro affermativa. Dopo anni di ménage à trois, che anno portato alla formazione dei governo più disparati e che dopo le elezioni del 2018 hanno portato prima a un accordo fra M5s e Lega (governo Conte I) e poi a una coalizione fra M5s e Pd (governo Conte II), pare che l’elettorato italiano si sia spostato nuovamente verso il bipolarismo con un centrodestra forte guidato dalla Lega, poi da Fratelli d’Italia e infine da Forza Italia, e un centrosinistra a trazione Pd con Italia Viva e poi Leu ma soprattutto con l’esigenza dia allargare il suo campo d’azione. 

Per questo il segretario del Partito democratico, Nicola Zingaretti, ha lanciato un assist ai grillini: «Si sta tornando a un sistema bipolare tra due grandi campi che si contendono la leadership e lo fanno su scelte politiche alternative, quindi credo che questo travaglio del M5S avrà e sta avendo una discussione.  Spero che sempre di più di questo elemento si prenda atto, come in Calabria e in Emilia Romagna, si scelga tra i due principali contendenti. Il Movimento si troverà di fronte a questo dilemma, ma lo dico da alleato e non da avversario».

In parola povere, Zingaretti prova ad aprire le porte ai pentastellati in crisi d’identità. Ma l’attuale reggente del movimento, il palermitano Vito Crimi mette in guardia i suoi: «Non fatevi irretire da facili sirene». Perché al momento i %s vengono tirati per la giacca un po da tutte le parti, anche da destra. Ma Crimi spiega: «Viene dato per scontato il ritorno del bipolarismo, come se le elezioni in due regioni equivalessero al voto nazionale. Anche questa volta li deluderemo perchè, chi dice questo, non ha capito cosa sia veramente il Movimento 5 Stelle, del perchè siamo nati e quali sono gli ideali che ci guidano e ci rendono diversi da tutti gli altri».

Crimi sa che il risultato elettorale di domenica è stato molto inferiore alle aspettative. «Questo però non ci induce ad arrenderci: semmai è vero il contrario – sottoliena -. Abbiamo già avviato il lavoro di organizzazione che ci consentirà un maggiore coordinamento e ci permetterà di essere più presenti sui territori. Sarà fatica e sudore, ma so che siamo in grado di farlo. A una condizione: quella di restare uniti, di non lasciarsi irretire da facili sirene, di ricordare sempre quali sono gli obiettivi e le motivazioni che ci hanno portati nelle istituzioni e alla guida del Paese».

Quindi il tripolarismo non è morto? Molto dipende proprio dal Movimento che pare voglia continuare a correre da solo, partendo dalle origini, ovvero dal fallimento del bipolarismo. Il dibattito è aperto.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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