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Catania, al Consiglio Comunale nasce gruppo Italia Viva

Di Redazione |

Catania  – Nasce al Consiglio comunale di Catania il gruppo di Italia Viva. Durante una conferenza stampa a Palazzo degli Elefanti i consiglieri comunali Giuseppe Gelsomino (capogruppo) Francesca Ricotta e Mario Tomasello hanno annunciato l’adesione alla formazione politica di Matteo Renzi. “Quella di aderire al nuovo soggetto politico promosso da Matteo Renzi – ha affermato il coordinatore provinciale di Catania, Puccio La Rosa – rappresenta la scelta, ragionata e convinta, di un gruppo dirigente consolidatosi nel tempo, attraverso la quale si intende, in un’ottica nazionale, riporre al centro degli interessi della politica Catania e i suoi cittadini. In particolare, ci proponiamo di aprire un serio dibattito all’interno della città promuovendo, contestualmente, un’azione politica e amministrativa capace di ridare voglia di partecipare alla comunità”.

“Italia Viva rappresenta oggi un forte e necessario progetto capace di ostacolare la deriva dell’odio, della disinformazione e delle divisione che con sempre maggiore insistenza stanno caratterizzando l’attuale fase politica nazionale e locale”, ha aggiunto. “Lasciamo ‘Catania 2.0’ – ha spiegato il capogruppo Gelsomino – ricordando che siamo la vera opposizione che non ha il compito soltanto di urlare quando gli altri sbagliano ma anche opposizione che molto spesso detta l’agenda al Consiglio comunale. Come abbiamo fatto per un anno e mezzo continueremo, già da stasera, quando su 12 punti all’ordine del giorno 8 sono nostri”. 

«Nasce a Catania Italia viva – commentata il deputato regionale Sammartino – con l’idea di rafforzare l’opposizione all’attuale amministrazione, ma vogliamo anche raccontare una progettualità che vogliamo mettere in campo. Struttureremo il partito nel territorio partendo dalle idee. Voglia riscoprire una città diversa, far riscoprire ai catanesi la propria identità e la propria cultura». «Catania è una città addormentata – sottolinea la senatrice Valeria Sudano – e dopo la fase del dissesto, fase in cui questo gruppo ha dimostrato grande senso di responsabilità, adesso la ricreazione è finita. Il sindaco deve rimboccarsi le maniche ed iniziare a lavorare. In Consiglio si fa tanta comunicazione, ma manca poi il numero legale in Aula, non arrivano delibere e i grandi temi, come Pon metro, Proust e patti sono stati dimenticati. Sul Patto per Catania siamo fermi, forse perché non va bene ricordare che Renzi ha dato a questa città 1 miliardo e 200 milioni di euro. Noi siamo qui perché vogliamo vigilare sull’amministrazione comunale, siamo pronti ad aiutarla nella proposta politica per il bene della città».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA