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Ponte sullo Stretto, il viceministro Cancelleri insiste: «Meglio il tunnel»

Di Redazione |

ROMA – «Si è tornati a parlare di un collegamento tra Calabria e Sicilia. Il cambio di paradigma sta nel fatto che l’opera è accettabile se non rimane da sola e offre all’Italia la possibilità di muoversi. Il titolo non deve essere il tunnel o il ponte ma piuttosto l’alta velocità da Salerno a Palermo e dalla Sicilia alla Puglia e poi su verso la dorsale adriatica».

Il viceministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Giancarlo Cancelleri, intervistato da Avvenire, dice sì al tunnel sotto lo Stretto: «Nel mondo non ci sono ponti a campata unica di questa dimensione, mentre ci sono tunnel molto più lunghi anche in zone a forte rischio sismico. Il tunnel mi sembra dia maggiori garanzie».

Con i 50 miliardi per le infrastrutture materiali nel Sud Italia sui 90 che il ministero punta a investire in tutta la Penisola grazie alle risorse del Recovery Fund europeo, «oggi c’è un’enorme opportunità di azzerare il divario con il resto del Paese», sottolinea Cancelleri.

«Forse da un punto di vista dell’analisi, l’alta velocità al Sud potrebbe non ripagarsi, ma probabilmente se la facciamo ci sarà un maggiore sviluppo di quelle Regioni. Il caso della Tav – spiega – è diverso, basta sentire il sindaco di Lione: là una ferrovia c’è».

Ma per la deputata messinese di Forza Italia Matilde Siracusano, l’intento del viceministro Cancelleri, che «continua con la boutade del tunnel sotto lo Stretto di Messina», è quello di  archiviare il progetto del Ponte – già pronto e vidimato anche a livello internazionale – per assurde logiche ideologiche tutte interne al Movimento 5 Stelle». Secondo la Siracusano, il governo «così facendo vuole condannare il Sud ad essere perennemente suddito del resto del Paese. Per ripartire realmente il Mezzogiorno ha bisogno di grandi opere, di investimenti, di lavoro, di opportunità».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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