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Sicilia, 61 comuni al voto: test per l’intesa M5S-Pd

Di Giuseppe Bianca |

Palermo. Meno di un mese per andare ad amministrare le città di Sicilia al voto il prossimo 4 e 5 ottobre. L’arco temporale che va dalla chiusura dei termini per la presentazione delle liste, scaduto ieri, alla prima tornata elettorale ai tempi del Coronavirus in Sicilia (la seconda dopo il referendum del 20 e 21 settembre) e quindi al voto della prima domenica d’ottobre, con eventuali ballottaggi, manda in campo uno scenario ormai ben delineato con partite in bilico a Enna, Agrigento, Barcellona, Milazzo e Termini Imerese, ma scontri tra i campanili all’insegna dell’incertezza anche in molti altri dei 61 comuni al voto. Di questi 16 con più di 15mila abitanti e 45 al di sotto di questa soglia.

A Enna, nella terra di Vladimiro Crisafulli, cinque liste accompagnano la corsa di Dario Cardaci per il centrosinistra. Tra queste anche centristi e Ora Sicilia. L’uscente Maurizio Dipietro nel centrodestra in compenso dovrebbe beneficiare del supporto di Iv e autonomisti.

L’alleanza Pd-5stelle nell’Isola alle Amministrative di ottobre avrà i suoi banchi di prova più importanti a Termini Imerese e a Barcellona Pozzo di Gotto, due dei tre comuni sopra i 15mila abitanti di tutto il Paese dove l’intesa tra le due forze che sostengono il governo Conte è stata ribadita e messa nero su bianco. Nella città palermitana della crisi industriale non risolta, a lungo feudo elettorale dell’ex senatore del Pd Beppe Lumia scendono in campo Maria Terranova (5stelle-Fava e Pd), l’ex capogruppo di Fi a Palazzo Comitini alla Provincia Francesco Caratazzolo, (Fi-Lega-Db-Ora Sicilia) e Anna Amoroso (FdI- Cantiere popolare-Udc).

A Barcellona invece scontro tra Antonio Mamì espressione del cartello grillino-democratico e il forzista di ferro Pinuccio Calabrò, con Giuseppe Sottile (Vox Italia) a fare da terzo incomodo.

La puntata forte dem rimane quella su Agrigento con l’uscente Lillo Firetto che avrà il supporto di 7 liste e dovrà vedersela con l’ex sindaco Marco Zambuto (Fi-Db e centristi), Daniela Catalano (Lega- FdI), e l’autonomista di centro Franco Miccichè. Della partita anche Marcella Carlisi per i 5stelle e Angela Galvano (I cento passi). Il Pd del nuovo corso del segretario regionale Anthony Barbagallo vanta la chiusura di accordi importanti con Articolo 1 a Milazzo, Termini e Marsala e con Italia Viva a Ispica, San Giovanni La Punta, Villabate e Bronte.

Proprio in quest’ultimo comune scende in campo l’ottuagenario Pino Firrarello, già sindaco e storico senatore di lungo corso di Fi e Udc. Con lui in lista per un posto in Consiglio Comunale ci sarà il nipote Carlo Castiglione. A provare a sbarrargli la strada saranno l’uscente Graziano Calanna nel centrosinistra, Valeria Franco (M5s) e Giuseppe Gulotta vicino a Raffaele Lonbardo.

Tra i cavalli di ritorno ad Augusta anche Massimo Carrubba ex sindaco riabilitato dopo vicende giudiziarie e veleni.

Centrodestra in cerca d’autore, ma pur sempre competitivo in molte delle piazze al voto con il rapporto non sempre semplice da gestire tra il blocco originario Fi-FdI e centristi e la Lega, chiamata nell’Isola a una prima importante conta sui territori in questo tipo di elezioni.

La corsa solitaria di Massimo Dugo a Marsala, a Enna, (Giuseppe Savoca) e Milazzo (Damiano Maisano) è un test che ricoprirà un suo valore specifico. A Marsala il quadro è particolarmente frammentato:dalle spaccature del centrodestra tra le cui fila torna in pista anche il centrista Massimo Grillo, prova a beneficiare il centrosinistra con Alberto Di Girolamo. Corsa a sé anche in questo caso per i 5stelle con Aldo Rodriquez.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA