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Caos posti Covid in Sicilia, le opposizioni individuano il colpevole: «Razza vada a casa»

Di Giuseppe Bianca |

PALERMO – «La situazione in Sicilia sulla gestione dell’emergenza Covid ha un colpevole, ed è l’assessore Ruggero Razza che deve andare a casa». Non ha usato giri di parole il capogruppo dei pentastellati Giorgio Pasqua, intervenendo ieri nella conferenza stampa che tre dei quattro leader delle opposizioni (Pasqua, Fava e Lupo) hanno svolto insieme. In vista della mozione di censura presentata nei confronti dell’assessore alla Salute, in discussione domani a Sala d’Ercole, Pd, CentoPassi e il M5s cercano varchi tra gli scontenti del centrodestra, ma intanto non si trovano accanto Italia Viva che sta riflettendo al suo interno sul da farsi.

In una giornata come quella di domani che si preannuncia incandescente ogni singolo voto del resto rischia di avere un valore decisivo. Sull’operato dell’assessore Ruggero Razza il capogruppo dem Giuseppe Lupo dal canto suo ha rincarato la dose «la Sicilia è diventata arancione per il mancato rispetto dei 21 parametri previsti da un decreto varato sette mesi fa, tamponi erano insufficienti come le terapie intensive, sub intensive e i posti letto ed era saltato il tracciamento».

È toccato invece a Claudio Fava snocciolare numeri e considerazioni: «Dopo la telefonata del 4 novembre del dirigente La Rocca si è assistito nei 10 giorni successivi a un incremento esponenziale dei posti di terapia intensiva da 177 caricati sulla piattaforma Gecos a più di 300. Secondo Cimo – ha invece ricordato – ci sono 210 posti in meno rispetto a quelli dichiarati. A Petralia Sottana non ci sono posti di terapia intensiva, ne dovrebbero spuntare 10 entro la fine del mese, a Ragusa risultano disponibili 106 posti con solo 71 pazienti ricoverati. Come fanno a esserci 16 pazienti “parcheggiati” se ci sono 35 posti liberi? A Siracusa infine sarebbero pronti solo 8 posti per tutta la provincia. A Messina ad aprile erano stati previsti 30 nuovi poti letto, oggi ce ne sono zero» e riferendosi al direttore La Rocca ha completato: «Un dirigente che sappia di cartelle cliniche manipolate deve assolutamente fare subito i nomi perché c’è un attentato alla salute dei cittadini. Faccia i nomi dei medici e li faccia alla Procura».

Per i grillini «i posti letto non ci sono perché mancano i medici, la cui assunzione andava fatta nei mesi scorsi. La stessa cosa per le Usca» mentre in una situazione obiettivamente complessa come quella generata dal Covid secondo gli esponenti delle opposizioni a incidere sono tanti fattori, spesso non intercettabili come ha ricordato il dem Giuseppe Lupo «Esiste anche il sommerso – molti lavorano in nero e c’è molta gente che ha paura di sottoporsi al tampone».

Nel centrodestra chi ha voluto marcare una posizione autonoma e di riflessione è stato invece il vicepresidente della commissione Sanità all’Ars Carmelo Pullara, in uscita dal gruppo degli autonomisti e incerto se partecipare oggi all’audizione dell’assessore Razza in commissione: «Da mesi facciamo riunioni senza però alcun risultato, non solo non veniamo ascoltati sulle problematiche, men che meno su eventuali soluzioni che prospettiamo, ma soprattutto non riceviamo risposte». Al tempo stesso però Pullara completa così il suo pensiero: «Serve un primo atto di responsabilità e maturità politica, chiedo quindi al presidente dell’assemblea Miccichè e ai capigruppo di maggioranza ed opposizione di rinviare la discussione sulla sfiducia all’assessore Razza alla fine dell’emergenza pandemica».

Alla vigilia della mozione di censura comunque meglio in questo caso, un incerto conosciuto, che uno da conoscere, domani al momento del voto in aula.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA