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Zone Franche Montane dimenticate, continua la protesta dei sindaci siciliani

Di Redazione |

PALERMO – Tredicesimo giorno di presidio allo svincolo Irosa, nel Palermitano, per il comitato promotore della legge che istituisce le Zone franche montane e i 132 sindaci interessati dalla misura. Oggi ospiti al camper allestito dal comitato c’è il sindaco di Gratteri accompagnato da un assessore della giunta, il sindaco di Alessandria della Rocca e il presidente del Parco delle Madonie.

«L’istituzione delle Zone Franche Montane in Sicilia è un provvedimento urgente, perchè è di vitale importanza per le comunità che potranno beneficiarne – dicono dal comitato – La sfiducia con cui guardano al futuro gli operatori economici delle aree di montagna della Sicilia, desta la nostra preoccupazione e ci stimola a lavorare con determinazione».

«Chi come me ha l’onore e l’onere di guidare un Parco Naturale non può che condividere l’iniziativa portata avanti dal comitato promotore dell’istituzione delle ZFM – dice Angelo Merlino, presidente del Parco delle Madonie – L’articolo 3 della Costituzione italiana prescrive che sia compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale e che impediscono il pieno sviluppo. Si tratta di una battaglia affinchè si possa ottenere un futuro migliore per quei territori che fanno parte del Parco delle Madonie, ma delle aree Parco in generale, perché rappresentano a pieno il concetto di aree interne e marginali e che quindi necessitano di interventi concreti che ne permettano lo sviluppo e la programmazione per i prossimi anni, se non per dire decenni».

«È arrivato il momento di affrontare la questione meridionale dando alle nostre comunità la possibilità di sopravvivere e di avere un nuovo sviluppo economico che valorizzi l’immenso patrimonio di risorse naturali ambientali storico artistiche del territorio. – dice Giovanna Bubello primo cittadino di Alessandria della Rocca – È necessaria una fiscalità di sviluppo, contenuta nelle disposizioni approvate dall’Ars il 17 dicembre 2019 e ferme al Senato, per consentire alle imprese commerciali, artigiane e agricole di continuare a resistere nelle aree di montagna dell’isola. Questa norma di politica economica attrarrà nuovi investimenti in aree che hanno bisogno di attenzioni compatibili con l’ambiente. Un nuovo modello di sviluppo sostenibile e in sintonia con il bisogno di un nuovo umanesimo».

«L’agonia lenta ma inesorabile che affligge da tempo le aree interne montan – dice Giuseppe Muffoletto sindaco di Gratteri – e tra queste le nostre Madonie, è ulteriormente aggravata dalla sciagura della pandemia, per questo non ci sono spazi di tentennamenti o di ulteriori ritardi nel completamento dell’iter legislativo che prevede la defiscalizzazione di queste aree».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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