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Giunta Musumeci, si dimette Bernadette Grasso: «Ma non mi reputo vittima di giochi di potere»

Di Redazione |

PALERMO – Bernadette Grasso rassegna le sue dimissioni dalla carica di assessore alle Autonomie locali del governo Musumeci. L’ex esponente della giunta siciliana lo annuncia in un post su Facebook.

“Una volta rassegnate le mie dimissioni da assessore alle Autonomie locali e alla Funzione pubblica – scrive – da persona, da donna, prima ancora che da rappresentante delle istituzioni, sento il dovere di ringraziare tutti coloro che hanno lavorato al mio fianco, i dipendenti regionali, il presidente della Regione ed i colleghi assessori coi quali ho condiviso un’esperienza di governo che mi ha certamente arricchita e che ha contribuito ad accrescere il mio bagaglio personale, un bagaglio fatto di esperienze e umanità che mi ha permesso di stare a contatto con la gente e coi loro rappresentanti locali, offrendomi l’opportunità di interloquire sempre in maniera positiva e propositiva e così continuerà ad essere dal momento che da parlamentare, oltreché da neo coordinatore provinciale di Forza Italia, questo dialogo non solo non verrà meno ma si intensificherà”.

A ore è atteso l’annuncio ufficiale da parte del presidente Musumeci sulle nuove nomine che andranno a sostituire, oltre a Grasso, anche il titolare dell’Agricoltura Edy Bandiera. I nomi – come anticipato da La Sicilia – dovrebbero essere quelli di Toni Scilla e Marco Zambuto.

«Nessuno potrà rimproverarmi, né oggi né in futuro, di essere stata ai margini. Piuttosto, nel mio agire e nel mio operare, ho cercato indefessamente di comprendere ciò che succede intorno a noi, per miglioralo e riformarlo. Tutto questo sta nella misura della Politica con la maiuscola, certo, ma sta anche e soprattutto nella misura dell’umano – aggiunge – Il profilo politico di Bernardette Grasso rimane alto; Bernardette Grasso non è mai stata abituata ai cambi di casacca e rimane lì dov’è, a sostegno del proprio partito d’appartenenza. Bernardette Grasso non si sente, perché non lo è, vittima di un sistema di giochi di Palazzo che in realtà non ci sono stati, ma solo la richiesta da parte di altre province di essere rappresentate in giunta regionale. La coerenza e la dignità che ho cercato di trasferire nell’ambito delle Istituzioni mi appartengono e mi distinguono”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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