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Crocetta e l’endorsement che non t’aspetti per Conte: «Io ricandidato? Per ora no…»

Di Francesco Bianco |

«Oggi in Sicilia, con Musumeci, ci sono le stesse forze che governavano prima di me, ovvero Cuffaro e Lombardo. Con il mio governo, checché se ne dica, moralizzammo la politica. Sinceramente trovo squallido che chi va al governo di una amministrazione, continui a criticare i suoi predecessori».

Lo ha detto Rosario Crocetta, ex presidente della regione Siciliana che in una lunga intervista all’Adnkronos, commenta in primis le critiche che a distanza di anni gli vengono ancora rivolte per l’operato della sua esperienza politica da Governatore dell’Isola. 

«Sono una persona che è uscita in punta di piedi – aggiunge- e nessuno può dire di avermi più visto nel palazzo della politica né mai ho più chiamato dirigenti o assessori per chiedere qualsivoglia cortesia. Come recita una frase del Don Chisciotte De la Mancia di Cervantes “sono uscito nudo per come sono entrato”. Ciò significa – rileva Crocetta- che non ho ricchezze, prebende, non ho enti di formazione, non compartecipo a nulla e vivo con la mia pensione di lavoro privato».

«Sull’attuale esecutivo regionale – precisa Crocetta- dico solo che le basi poste con il mio governo in tema di sanità, rifiuti e disabilità, solo per fare qualche esempio, erano tali da permettere una rapida soluzione. Come si dice in siciliano “io isu a petra e tu ti manci i babbaluci” (io alzo la pietra e tu ti mangi le lumache). Ho lasciato tante cose che avrebbero permesso al governo Musumeci di far mangiare tante lumache ai siciliani. Ma questo non può essere riconosciuto – afferma- e per non ammettere le proprie inefficienze si cercano sempre le responsabilità del passato».

Parlando invece di politica nazionale, Rosario Crocetta attualmente in Sicilia dopo un lungo soggiorno in Tunisia dettato anche dalla difficoltà di spostamenti per la pandemia, non comprende «gli attacchi che ci sono stati all’ex premier Conte e perché si dovesse andare ad un rimpasto di governo durante una pandemia. Senza il lockdown dell’anno scorso – ricorda Crocetta – il numero delle vittime sarebbe stato molto superiore considerando che l’Italia ha una età media della popolazione molto alta». 

Entrando nello specifico della recente crisi di governo, l’ex sindaco di Gela punta il dito contro Matteo Renzi. «Lui – dice- non è stato leale e ricordo come in passato non lo fu neanche con me. Ma chi può più fidarsi di Renzi? C’è bisogno di alleanze chiare e unità di intenti. Dopodiché – evidenzia Crocetta all’Adnkronos- il governo Draghi per una sconfitta della politica. Il premier attuale è fra le dieci persone più stimate al mondo, un uomo di grandissima statura che ci rende orgogliosi».

«Però – continua- assicuro che in Europa si aveva grande fiducia anche in Conte. I 209 miliardi del Ricovery fund arrivarono quando lui era premier e poi un Paese ingrato gli ha dato un calcio nel sedere e questo non va bene».

Per Crocetta adesso il Paese ha «bisogno di pace politica e sociale. Gli italiani vogliono sapere quando si uscirà dalla pandemia, quando saranno vaccinati, in particolare le persone a rischio come me che sono diabetico e quando ci sarà il rilancio economico. Quello attuale adesso non è un governo politico. Anche se ci sono i politici – sottolinea Crocetta- questo è un governo istituzionale come si fa nelle grandi emergenze. Personalmente – afferma- non mi sono piaciute le esternazioni della Lega. Non si può fare la politica dei due forni: da un lato partecipi al gioco del governo e dall’altro, come partito, fai l’opposizione. Ragionevolmente -osserva Crocetta- ci ritroveremo con questo governo sino alle prossime elezioni anche se ci sono una serie di questioni e interrogativi come l’elezione del Capo dello Stato».

L’ex Presidente della Regione Sicilia pensa che «alla fine ci sarà una soluzione rapida e anche contro la sua volontà, ci sarà una riconferma di Mattarella come avvenne con Giorgio Napolitano. In quell’occasione – dice Crocetta- ricordo con ironia quando, facendo parte di una delegazione di Presidenti di Regione per “convincerlo” ad una sua “ricandidatura”, Napolitano mi rispose: “glielo dici tu a mia moglie che ha già preparato i pacchi per il trasferimento?”».

Per Crocetta poi «non si può prevedere come sarà la politica nel futuro. In questa epoca è impossibile fare previsioni oltre i due anni. Negare ciò sarebbe una grave scorrettezza intellettuale. Chi poteva mai immaginare ad esempio solo qualche mese fa un governo M5S-Pd-Forza Italia e Lega?». «Pensare ad un futuro politico con una “grande coalizione” presuppone che alcuni concetti estremistici vadano abbandonati e noto con piacere che Salvini non sta più andando a Lampedusa contro l’arrivo dei migranti…».

Infine, su un suo ipotetico ritorno in politica, Rosario Crocetta assicura all’Adnkronos di «non amare il potere», di «non avere ambizioni» e «sin quando non risolverò alcune vicende che grazie al cielo e alla giustizia si stanno risolvendo, non mi candiderò a nulla…».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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