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Regionali, Cateno De Luca rompe gli indugi: «Pronto per governare la Sicilia»

Di Redazione |

«Sono già in campagna elettorale per governare la Sicilia, stiamo definendo l’organizzazione del movimento di “liberazione” dell’isola, lo presenterò a settembre e ne vedranno delle belle. Giocare d’anticipo è la mia storia. Non sono abituato ad aspettare il battesimo di qualcuno, pretendere ora attenzioni particolari è prematuro. Con Salvini c’è stima reciproca, coltiviamo il rapporto ma per me non è precondizione: non è che mi serve il benestare suo o di Berlusconi per fare le mie scelte».

Lo ha detto all’ANSA Cateno De Luca, attuale sindaco di Messina e leader del movimento “Sicilia Vera” annunciando di fatto la sua discesa in campo per le regionali del prossimo anno.

De Luca aggiunge: «In questo momento il centrodestra sta cercando l’uomo giusto da candidare a presidente della Regione siciliana, perché tutti sanno che Musumeci è improponibile. C’è tanta fibrillazione e imbarazzo, Musumeci è caduto nella trappola e ora è alla ricerca di attestazioni di fede e d’amore». «Io sono già in campo – prosegue De Luca – e in questo momento non mi pongo certamente il tema di chi mi sostiene o meno, non è questo il termometro che mi indica se andare a vanti o fare un passo indietro».

«Il mio must è ‘la Sicilia sopra i partiti”, ricalca quello che mi ha portato a diventare sindaco a Messina – afferma – Io mi candidai a sindaco il primo aprile del 2017 e si votava a giugno: in tanti mi presero a pernacchie, ho vinto le elezioni. In tre anni ho gestito la città senza avere un consigliere comunale, per tre volte mi sono dimesso ma alla fine ho portato avanti il mio programma realizzando cose che sembravano impossibili. Sono in campagna elettorale per la Regione, so che non sarà facile ma se facessi cose facile mi annoierei».

«Crocetta è stato una iattura, Musumeci una sciagura perché non ha realizzato in tre anni una sola riforma: rifiuti, lavori pubblici, appalti, bilancio, capacità di spesa. Tutta colpa sua? A Oxford si dice il pesce puzza dalla testa. Musumeci e compagni ragionano con la logica del Parlamento come la casa di Gesù, come entri non vuoi uscire più». COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA