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Il segretario della Lega contestato anche nel Palermitano: lancio di uova

Il segretario della Lega contestato anche nel Palermitano: lancio di uova

Di Redazione |

PALERMO – Cominciato con i cori da stadio contro di lui a Gela, il tour di Salvini è stato una escalation di contestazione proseguito con l’abolizione di un comizio a Marsala e con il lancio di uova e pesanti insulti nel Palermitano. Ieri pomeriggio, dopo Gela, il segretario della Lega Nord è andato a Marsala dove è stato duramente attaccato da circa trecento persone e non è neppure potuto scendere dall’auto. In largo Zerilli, avrebbe dovuto tenere un comizio per sponsorizzare la candidatura a sindaco della città di Vito Armato (”Noi con Salvini”), ma le forze dell’ordine, in assetto antisommossa, hanno ritenuto che non c’erano le condizioni di sicurezza per far passare tra il pubblico presente in strada il segretario della Lega.   Contestatori e curiosi si erano già radunati intorno alle 20 (il comizio era previsto alle 21.30, ma Salvini è arrivato con due ore di ritardo). I contestatori si sono presentati con striscioni, fischietti e orecchie d’asino fatte di carte. La manifestazione è cominciata in maniera pacifica, con cori contro Salvini e la Lega. La piazzetta si è poi riempita verso le 22.30 e la polizia ha formato un cordone di sicurezza. Qualche momento di tensione c’è stato quando un antifascista e un membro della destra marsalese stavano per venire alle mani. All’arrivo di Salvini una ragazza è riuscita sfuggire ai controlli e ha sferrato un calcio contro l’auto del leghista. Allora il corteo di auto blu e polizia si è allontanato, spostandosi verso il porto, in attesa di disposizioni. Alla fine si è deciso di non tenere il comizio.   Gkli insulti sono proseguiti questa mattina a Villabate. “Salvini carogna torna nella fogna”, “Salvini topo di fogna”, sono alcuni dei cori intonati da una trentina di contestatori, in gran parte ragazzi, contro il leader della Lega, ancora prima dell’inizio del suo comizio, durante il quale poi sono stati lanciati uova e pomodori all’indizzo del palco. I manifestanti però sono stati tenuti a distanza da un cordone di poliziotti in tenuta antisommossa.   Salvini ha però avuto anche i suoi “momenti di gloria” attorniato dai sostenitori con i quali ha scattato selfi e si è intrattenuto a parlare dei problemi della Sicilia, dall’immigrazione ai trasporti. «Il voto del 31 maggio serve a mandare a casa siciliani coma Crocetta  e Alfano che non sanno fare il loro lavoro e sono degli incapaci. La politica siciliana ha preso i soldi, se n’è fregata e ha tradito», ha detto invece dal paco di via Oreto, a Villabate, a sostegno del candidato sindaco Paolo Corrao della lista “Noi con Salvini”.

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