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Riina, le reazioni politiche, Grillo: «Deve restare in carcere»

Redazione La Sicilia

06 Giugno 2017, 17:47

Riina, le reazioni politiche, Grillo: «Deve restare in carcere»

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Roma - «Salvatore Riina deve restare in carcere e lì ricevere le cure per poter morire dignitosamente come già prevede la legge. Sotto la massima sorveglianza, infatti, potrà anche essere ricoverato in ospedale affinchè la detenzione non aggravi le sue condizioni di salute. Questi sono i luoghi dove morire dignitosamente. Non agli arresti domiciliari come vorrebbe la Corte di Cassazione». Così il M5s in un post sul blog di Beppe Grillo dove definisce "preoccupante, inoltre, come questa decisione della Cassazione arrivi in un contesto politico in cui l’attuale Governo PD sta tentando di smantellare l’ergastolo ostativo e prevedendo di concedere benefici penitenziari ai boss mafiosi. Tutto questo è inaccettabile, vergognoso».  «Totò Riina, così come tutti i boss della mafia, deve restare lì, in carcere. Dignitosamente, ma in carcere!» ripete il M5s. 

«C'è qualcuno che dice che Riina è malato e merita le cure. Ma vi rendete conto? Ma vaffanculo, Deve marcire in galera, non deve vedere da vivo la luce del sole». Lo ribadisce il segretario della Lega, Matteo Salvini, in un video sulla sua pagina Facebook.  Secondo Salvini, chi «ha ammazzato donne e bambini non deve rivedere vivo la luce del sole, non rompetemi i coglioni con i diritti umani, la sensibilità, la pietà».  E chi dice «poverino, ha 86 anni? Poverino un cazzo - continua l’invettiva di Salvini a voce piuttosto alta -. Quanti 86enni italiani ci sono prigionieri in casa loro, senza una lira, senza l’ascensore, senza un parente e nessuno che li aiuta?». 

«Quanti supplicano una morte dignitosa per Riina, vadano a Piazzale Loreto, si facciano il segno della croce e chiedano scusa». Lo scrive su Twitter il Presidente del Movimento Nazionale, Francesco Storace.

«Il punto è semplice: lo stato democratico punisce, non si vendica». E’ quanto scrive su facebook Roberto Giachetti, Vicepresidente della Camera e deputato Pd. «Il coro rabbioso di dichiarazioni che si è alzato ieri contro la pronuncia della Cassazione è insieme il segno del crescente smarrimento del senso dello stato di diritto e della spaventosa crescita di sentimenti impietosi e malati, alimentati da un’informazione sempre meno interessata a spiegare la verità e sempre più diretta ad incoraggiare letture sensazionalistiche a scapito della verità. Da ieri leggiamo ovunque che la Cassazione avrebbe intimato al Tribunale di scarcerare Riina perché ha diritto ad una morte dignitosa. Non è così. La verità è che la Cassazione ha chiesto al Tribunale di motivare più adeguatamente, viste le condizioni precarie di salute di Riina, le ragioni di sicurezza che prevalgono sulla necessità di cure in un luogo alternativo al carcere.  La Cassazione non ha deciso alcuna scarcerazione di Riina e quando ha parlato di umanità non l'ha riferita a Riina ma ha espresso un concetto di carattere generale e cioè il diritto di tutti di poter morire in modo dignitoso. Siamo nel campo del diritto, non della morale o dell’opinione, e il diritto lo garantisce lo Stato sulla base della Costituzione e delle leggi per tutti, anche per i peggiori e atroci criminali come è Riina. Se il Tribunale confermerà, meglio dimostrandola, la perdurante pericolosità sociale di Riina, questi rimarrà in carcere e lì morirà come avvenuto un pò di tempo fa per Provenzano». "Sarà il Tribunale a stabilire se le condizioni di salute di Riina sono compatibili o meno con il carcere, bilanciando la decisione in relazione alla esistenza della possibile persistente pericolosità sociale. Io continuo a ritenere che se le condizioni di una persona detenuta, anche per atroci delitti, sono terminali, lo stato democratico deve garantirle una morte dignitosa, marcando così in modo netto la differenza di comportamento tra chi rispetta le regole democratiche e chi le viola, tra lo stato di diritto e la legge del taglione», conclude Giachetti.