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Stancheris: «Rosario, molla tutti i partiti e chiudi alla grande. Libero e bohémien»

Di Mario Barresi |

«Male, grazie».

Per l’ennesima crisi del governo Crocetta?

«No, veramente perché ho avuto un incidente. Ho girato la Francia per due settimane in moto e proprio all’ultimo mi è cascata addosso. Non so manco quanti punti mi hanno dato…».

Ci dispiace. Dunque non ha seguito le ultime vicende della politica regionale?

«Certo che sì. L’ennesima imboscata a Rosario. Fa ancora notizia il fatto che provano a buttarlo giù?».

Sì, se gli alleati lo mollano anche perché il candidato non sarà più lui.

«Sì, perché è evidente che lo usano per i loro scopi politici e per le loro carriere personali. È un gioco delle parti: fingono di mollarlo, ma stanno lì perché se no si rompe il giocattolo. Il loro giocattolo…».

Ma Crocetta è un politico. E non può prescindere dal sostegno dei partiti.

«Non è stato sempre così. All’inizio aveva mano libera. Poi è subentrata la paura. O magari la necessità di avere più certezze: il voto sul bilancio, lo snellimento dei processi. Invece, alla fine, è stato un disastro…».

Sta dicendo che era meglio il “vecchio” Crocetta?

«Ma certo! Io sono davvero arrabbiata. Gliel’ho detto, a Rosario. E lo ripeto: che te ne fai di questo carrozzone? È contro la tua essenza di uomo, prima ancora che di presidente, libero e bohémien».

E che dovrebbe fare allora?

«Vai da solo, mollali tutti! Niente più partiti, giochetti politici, niente cortigiani e adulatori che non vogliono bene a Rosario, ma che gli stanno vicino soltanto per convenienza personale».

Non le sembra un piano-kamikaze?

«Tutt’altro. Non vogliono più ricandidarlo anche se ha vinto le elezioni? Non lo mollano perché vogliono fare campagna elettorale nei posti di potere del suo governo? E allora soltanto Rosario può davvero sparigliare: sia lui a mollare tutti. Azzeri il governo, ne faccia uno “modello Crocetta”…».

Cos’è, un’auto-ricandidatura da assessora? Stancheris 2, la vendetta…

«No, grazie ho già dato! Nessuna vendetta. Lavorare con lui è stato un sogno. Ma non rifarei l’assessore, ho rivisto Rosario ma andando direttamente da lui senza nemmeno passare dalla corte. Ma gli starei comunque vicino, con anima e corpo».

E come immagina questo governo dell’Utopia crocettiana di fine stagione?

«Pieno di giovani e di gente bravissima. Non un governo tecnico, ma un governo operativo. La politica non capisce che fuori dai palazzi c’è gente competente che ama questa terra. Libero dai condizionamenti dei partiti avrebbe l’imbarazzo della scelta…».

Lei, prima che assessora, è stata segretaria di Crocetta, a Bruxelles e poi a Palermo. L’ha ferita il chiacchiericcio sulla sua sessualità?

«Da impazzire. Perché non c’è rispetto umano, è un colpo basso attaccarlo su questo aspetto. C’è sempre stata morbosità. Quand’ero con lui tutti mi chiedevano prima se fosse fidanzato con Presti, poi se avesse l’amante in Tunisia… Ma Rosario è un monaco!».

Allora ha la prova del voto di castità di Crocetta?

«Quello lo sa solo lui. E saranno anche fatti suoi… Dico solo che lui non ha mai speculato sulla sessualità, anche se ad esempio la guida Lonely Planet scrisse che era un messaggio positivo che l’immagine della Sicilia passasse da coppola e lupara a un presidente gay. Per il resto, posso solo dire che Rosario è uno molto sensibile. Ha sempre avuto voglia di tenerezza e non l’ha mai persa. Non è un mangiauomini!».

E le donne? Una volta disse che gli piacciono pure…

«Io e Rosario abbiamo dormito anche assieme. E non è successo niente…».

I siciliani ne saranno sollevati.

Twitter: @MarioBarresi

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