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La “psicologa” dei gatti: «Creare a casa un mondo che sia a misura di felino per evitare disagi e stress»

Di Maria Ausilia Boemi |

Facciamo un esempio pratico: il gatto non usa la lettiera. «Il medico veterinario comportamentalista col veterinario curante svolge indagini per valutare che non ci sia un problema di cistite, oppure quanto il problema fisico possa essere concausa del problema comportamentale».

Ma come si riconosce se un gatto è stressato?

«Il gatto lo manifesta in modo evidente, senza ambiguità. Il problema è che il proprietario magari non riesce a capirlo. Il gatto può manifestare problemi eliminatori: si trovano eiezioni dell’animale in giro per la casa. Ci può essere un problema di graffiature: trovo il divano, il mobile di legno, il tappeto graffiato. In questo caso può essere un discorso di marcatura o di stress. Oppure il gatto mangia tantissimo senza saziarsi o viceversa è inappetente: ci sono forme di disturbo alimentare che possono essere legate allo stress. Oppure il gatto che si pulisce in continuazione o viceversa non si pulisce per niente e quindi ha tutto il pelo arruffato. E poi l’aggressività: tra gatti, verso altri animali di casa e verso le persone».

Quali sono i comportamenti sbagliati più comuni dei proprietari?

«Anzitutto pensare che il gatto sia un piccolo cane: cane e gatto sono due mondi completamente diversi. Il gatto è uno spirito molto più autonomo, indipendente, decisionale, meno corruttibile del cane. L’altra cosa che secondo me sta mancando molto è che il proprietario non pensa che il gatto si possa educare. Non è così: soprattutto il gattino deve essere educato. Il terzo punto è la casa, che deve essere a misura di gatto: le risorse devono essere divise in modo sparso per l’abitazione, non posso mettere la ciotola dell’acqua e della pappa vicino alla cassetta igienica; non posso mettere la cassetta igienica vicina alla lavatrice perché quando c’è la centrifuga il gatto si spaventa; bisogna creare dei luoghi in cui il gatto possa rifugiarsi (una scatola, un trasportino aperto, un posto sulla libreria). E poi i gatti amano il tridimensionale, quindi hanno bisogno di potersi muovere in altezza: questa è una cosa poco considerata, invece bisogna predisporre per loro mensole, finti gradini. E poi, soprattutto per i gatti che vivono in casa, occorre creare delle aree di svago, di esplorazione, di gioco, in modo tale che possano giocare con il proprietario, ma anche svolgere gioco solitario, esplorativo con gli oggetti. Cosa che a loro piace tanto. Oggi il mercato offre tanti prodotti molto graziosi per i gatti. Insomma, bisogna creare un piccolo mondo a misura di gatto».

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