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Ragusa, Pronto soccorso intasato? «Tutta colpa dell’influenza»

Di Michele Farinaccio |

A rispondere, non il primo cittadino ma la stessa direzione dell’Asp che evidenzia come purtroppo, allo stato attuale i Pronto Soccorso italiani siano sotto “assedio” per il picco dell’influenza che sta colpendo cittadini di tutte le età, “per un totale di circa 2.168.000 di casi dall’inizio della sorveglianza. I più colpiti sono i bambini, al di sotto dei cinque anni, ma si segnala anche un brusco aumento negli anziani. Infatti, nelle ultime settimane del 2017 l’ascesa della curva epidemica, e il livello dell’ incidenza dei virus “è superiore a quello osservato nella precedente stagione” influenzale. Questo stato di cose non aiuta la situazione alquanto delicata dei Pronto Soccorso dell’Asp di Ragusa, sofferenti per la carenza di personale, soprattutto medico, nonostante i numerosi avvisi di incarico per i quali il più delle volte non si presenta nessun candidato”.

Sui 41 medici previsti in pianta organica, attualmente al Civile sono in servizio 10 unità, 8 al Guzzardi e 7 al Maggiore. “Spero che la notizia non venga strumentalizzata – dice Giovanni Noto, direttore del Pronto soccorso di Ragusa – Il triage consente di razionalizzare i tempi di attesa in funzione delle necessità dei pazienti e delle risorse disponibili, utilizzando quale criterio di scelta le condizioni cliniche degli stessi e non il criterio dell’ordine di arrivo. I codici giallo e rosso sono prioritari in quanto individuano necessità in urgenza o in emergenza. I codici verde e bianco sono suscettibili di tempi di attesa più prolungati in quanto assegnati a pazienti che non presentano segni e sintomi di stress respiratorio, instabilità emodinamica e alterazione del sensorio. Quindi è bene utilizzare i servizi del Pronto Soccorso per problemi urgenti e non risolvibili dal medico di famiglia, dal pediatra di libera scelta o dai medici della continuità assistenziale (guardia medica): un corretto utilizzo delle strutture sanitarie evita disservizi per le strutture stesse e per gli altri utenti. Infine, occorre rispettare i pazienti che ricorrono al Pronto Soccorso, ma nello stesso tempo non sminuire il lavoro, svolto sempre con abnegazione e senso di responsabilità, dagli operatori sanitari, medici, infermieri e ausiliari, a cui va il mio personale ringraziamento e anche di tutta la direzione strategica aziendale”.

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