Vittoria, maestre e maltrattamenti: la sentenza slitta al 9 gennaio
L'udienza di oggi dedicata alle arringhe dei quattro difensori
È slittata al 9 gennaio la sentenza per le due maestre di Vittoria dopo l’udienza di oggi dedicata alle arringhe dei quattro difensori. Il collegio difensivo comprende gli avvocati Enrico Platania, Marina Giudice, Salvatore Occhipinti e Sebastiano Piccolo. I primi due legali difendono Giovanna Campailla di 65 anni, gli altri la seconda maestra, Giovanna Guastella di 61 anni. Le parti offese sono in tutto 24. Si tratta dei genitori dei bambini e del Comune di Vittoria. I familiari hanno nominato gli avvocati Valerio Palumbo, Italo Alia, Santino Garufi, Daniele Drago, Giuseppe Di Stefano, Vincenzo Giannone, Anna Iachella, Rocco Di Dio, Enza Firrincieli, Livio Mandarà. Le maestre sono state sottoposte alla misura della sospensione dell'esercizio del pubblico ufficio di insegnante per un anno.
Il 22 novembre scorso il pubblico ministero Monica Monego ha chiesto la condanna a due anni di reclusione per le due insegnanti di una scuola dell’infanzia di Vittoria accusate di maltrattamenti aggravati e in concorso ai danni dei bambini di una classe. Il 20 gennaio 2020, al termine di una attività di indagine svolta dalla polizia di Stato – Squadra mobile e commissariato di Vittoria, le due donne erano state poste ai domiciliari. Dalle indagini e dal materiale audio e video raccolto, era emerso che le due donne attuavano ai danni dei bambini “gratuite ed inaudite violenze fisiche e verbali. Per l'accusa le due imputate quotidianamente e senza alcun motivo insultavano, umiliavano, spintonavano, strattonavano e percuotevano le povere vittime indifese che ormai, impietrite, sottostavano ai continui maltrattamenti e vessazioni, senza reagire e senza potere, data la tenerissima età - tutti al di sotto dei 3 anni -, non potendo neanche raccontare le angherie subite ai genitori”. Per Giovanna Guastella e Giovanna Campailla - che vennero sospese dal servizio per un anno -, il processo iniziò ad aprile del 2020. La pubblica accusa ha considerato solidi gli elementi di prova in merito alla colpevolezza delle due insegnanti. Il pm nella sua requisitoria ha sottolineato come le argomentazioni difensive non abbiano mutato il quadro indiziario e probatorio che portò alla applicazione di una misura restrittiva da parte del giudice per le indagini preliminari confermata anche dal Tribunale del Riesame. L'avvocato Valerio Palumbo durante la discussione ha sostenuto che alle maestre non possono essere concesse le attenuanti generiche perché non hanno mai confessato né mai si sono scusate.