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Modica calcio, l'analisi: "Chiuso il sipario sui play off, è il momento di cambiare in via definitiva"

Stagione deludente e fallimentare. La società si assume le proprie responsabilità e non le manda a dire alla squadra: "E' senza identità"

Marco Sammito

10 Marzo 2024, 23:07

Modica calcio in trasferta

Si chiude il sipario sui play off. Peggio di così non poteva finire. La sconfitta contro la Nebros rende sostanzialmente inutili i proclami dei soliti noti a non mollare nonostante l’evidenza dei numeri e della matematica. Siamo fuori dalla realtà perché non si è compreso bene cosa è accaduto anche quest’anno. Il Modica a cinque giornate dalla fine è un undici logorato nello sforzo e nello spirito.

A dicembre si è cambiata mezza squadra, sette elementi nuovi, a dimostrare il fallimento della campagna acquisti fatta in estate. Il ds Fabio Arena ha pagato il suo conto con le dimissioni in uno alla scelta del tecnico Strano, tredici punti in otto gare. Anche lui ha lasciato la panchina in fretta e furia.

La società, ovvero il duo Radenza e Pitino, come risvegliati dalla dura sentenza di una sconfitta non prevedibile, in una gara da ultima spiaggia, adesso hanno aperto il registro delle responsabilità mostrandolo in pubblico come un panno sporco. In una nota diramata in serata la società si assume in toto le responsabilità per i risultati che stanno maturando nonostante a inizio stagione, a metà campionato e con l’arrivo del nuovo tecnico, Settineri, si legge nel documento, non è stato tralasciato alcun dettaglio per concretizzare tutto ciò che era possibile per cogliere gli obiettivi prefissati. Obiettivi allo stato delle cose deludenti per cui il duo Radenza Pitino si assume la responsabilità di aver dato fiducia a giocatori e ad una squadra che si è rivelata essere senza identità, senza carattere, compromettendo questo campionato.

La chiosa finale del documento sa già di futuro: “Le stagioni passano e con esse anche i giocatori. La società continuerà ad impegnarsi per portare vittorie, i successi e le emozioni che la città merita”.

Insomma la colpa del secondo fallimento gestionale è stata della squadra, “senza identità e senza carattere” e quindi dei giocatori.

Su questo versante Gianluca Filicetti, bandiera rossoblù, talento di lungo corso è di opinione diversa. In un post rileva che sia “ingiusto scaricare tutte le colpe solo ai giocatori o ai tanti allenatori che sono passati, quando le cose vanno così male, le colpe vanno distribuite a tutti, nessuno esente, fate tesoro degli errori per il futuro”. Ma quale sarà il futuro adesso che la società ha sentenziato le responsabilità in carico ai giocatori per come sono andate le cose?

Bene se la storia del Modica deve continuare è necessario un atteggiamento fermo e dignitoso che vada al di là delle parole e della rabbia. Non crediamo che tutta la squadra possa essere responsabile di quanto è accaduto. Un ammutinamento richiamerebbe altre e più pesanti responsabilità e quelle senza appello per nessuno per complicità diffuse. Già da tempo bisognava dare una stretta ai comportamenti di gente che sta in campo per se stessa auspicando nuovi contratti altrove e senza soffrire per il collettivo e quindi non onorando la maglia, o altri che aspettano che tutto questo dramma finisca al più presto per cambiare aria. I contraccolpi sono i dissapori non gestibili all’interno dello spogliatoio.

È questo il momento delle scelte dure. Si dia l’esempio per un repulisti laddove è necessario; urgente e necessario un colpo di timone e si cambi rotta. Il futuro tanto è segnato e dichiarato. Signori si cambia. Anno nuovo, compagnia nuova.