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Comiso, inaugurata la strada che conduce alla pagoda della Pace

Una cerimonia significativa quella di questa mattina che chiude una querelle iniziata lo scorso anno

Redazione La Sicilia

06 Aprile 2024, 15:36

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Inaugurati questa mattina i lavori per la realizzazione della strada che porta alla Pagoda della Pace grazie anche al contributo economico del Comune di Comiso. “E' stato un momento particolarmente significativo - dichiara il sindaco Maria Rita Schembari - quello di una comunità che ha collaborato, senza barriere e divisioni, alla soluzione di un problema. Ora il reverendo Gyosho Morishita potrà accedere con più agio, assieme a tutti quelli che lo vorranno visitare, seguire e sostenere, alla Pagoda della Pace, simbolo per Comiso e per il mondo intero del fatto che il cuore e la ragione possono, e devono, prevalere sempre contro ogni tentazione di conflitto. Un grazie speciale ai promotori del Comitato pro Pagoda, agli uffici comunali, alla ditta Caruso che ha eseguito i lavori, a tutti i consiglieri e agli assessori presenti".

"A nome dell’amministrazione comunale tutta - dichiara l’assessore Dante Di Trapani – io e il sindaco ci compiaciamo e accogliamo con grande gioia la realizzazione della nuova stradella che, da contrada Canicarao, arriverà fino alla Pagoda della Pace. Con la realizzazione di questa stradella si chiude una querelle cominciata lo scorso anno che ha reso molto difficoltoso l’accesso al luogo di culto da parte di turisti e devoti, oltre a creare grossi problemi al monaco buddista Gyosho Morishita, residente lì dagli anni ’80, e cittadino onorario della nostra città dal dicembre 2018. Siamo sempre stati accanto alla battaglia del comitato pro Pagoda e lo abbiamo affiancato come garantito sin dal primo momento, anche attraverso atti pubblici, quali la delibera 375 del 12/2023, che ha determinato un contributo di € 5.000,00 che il comune di Comiso ha erogato per la costruzione di questa stradella, non solo per restituire alla pubblica fruibilità questo luogo simbolo di fratellanza tra i popoli e conosciuto in tutto il mondo, ma anche per tutelarne il valore storico e sociale”.