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Il Ragusa calcio manca ancora l'appuntamento con la vittoria: in casa arriva un altro pari, stavolta con l'Acireale

Cosa funziona (poco) e cosa non funziona (molto) dell'attuale momento della squadra azzurra (due punti dopo tre gare)

Redazione La Sicilia

22 Settembre 2024, 22:57

Ragusa Acireale

Intanto occorre dare subito un’occhiata a cosa dice la matematica: due punti in tre gare. Se vogliamo, un po’ pochino per una società, quella nuova dell’Asd Ragusa calcio, che aveva promesso mari e monti durante la stagione estiva. Avevano parlato di un campionato che sarebbe stato disputato non certo per fare registrare una semplice presenza in D. Il piatto, però, per il momento piange. E’ chiaro. Siamo ancora all’inizio. Tutto può ancora succedere. Ma con il Città di Sant’Agata e con l’Acireale in casa, che non sono certo squadre di prima fascia, occorreva decisamente vincere. Perché non è accaduto? Problemi all’organico per infortuni in serie, un discreto numero di titolari non disponibili, terreno di gioco non all’altezza, allenamenti sul sintetico e partite sull’erba, si fa per dire, dello stadio Aldo Campo di contrada Selvaggio: tutti elementi che, a detta della proprietà e dello staff tecnico, hanno condizionato questo avvio stagionale, finora assolutamente in salita.

Anche oggi, nel match giocato contro l’Acireale, ci si sarebbe atteso di più da questo Ragusa delle meraviglie che, alla fine, ha trovato, nella ripresa, il goal della domenica grazie all’invenzione del nuovo entrato Memeo e che non è riuscito a finalizzare alcuni costrutti che, pure, sarebbero potuti sembrare degni di nota. L’impressione è sempre quella. Una squadra senz’anima, ancora alla ricerca della propria identità. Una squadra dove serpeggia un certo nervosismo, che non riesce a maturare sul campo le proprie convinzioni, le stesse che mister Erra, con sempre più fatica, cerca di plasmare. Il tecnico ha le idee chiare e la sua idea di calcio, da quello che è potuto trapelare, sembra pure interessante. Ma tra il dire e il fare, c’è di mezzo…

Nel contesto di tutta questa situazione di incertezza sul piano del gioco, c’è anche un altro discorso da fare che, in qualche modo, potrebbe incidere sul rendimento. Tutto ciò che riguarda la società continua a dare l’impressione di essere gestito con una certa approssimazione (l’esempio odierno è quello della diretta tv del match considerato che il sito ufficiale di Ragusa Tv è andato in down e non si sa bene perché anche se qualche malalingua tra i tifosi ha diffuso la voce in giro che non sarebbe stato pagato il dominio internet, circostanza a cui ci rifiutiamo di credere visto che si sta parlando di una società che vanta un budget di centinaia di migliaia di euro; per non parlare del fatto che i led elettronici degli sponsor sono rimasti miseramente spenti, e anche in questo caso occorrerebbe comprendere le ragioni; oltre ad aggiungere che dopo tre partite non si è ancora visto il Ragusa giocare con la maglia azzurra che, ricordiamolo, è il colore ufficiale della società). L’approssimazione della gestione presuppone il fatto che dovrebbe esserci qualcuno che si occupa ufficialmente di tirare le fila di tutto questo anche e soprattutto dopo le dimissioni del direttore generale Pasquale Leonardo. Ma nessuna comunicazione ufficiale è stata diramata in proposito dalla società per cui c’è come l’impressione che il sodalizio, a parte la proprietà che ha ben chiaro l’investimento che sta sostenendo, sia come “nave sanza nocchiere in gran tempesta”. Ecco perché, al punto in cui stanno le cose, decisiva sarà la partita di domenica prossima sul campo di Reggio, in realtà chiusa dal pronostico, e, ancora di più, quella casalinga del 6 ottobre con il finora modesto Licata. Quando arriverà la prima vittoria della stagione?