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Pane di pasta dura degli Iblei, si consolida il percorso di riconoscimento del marchio Dop

Oggi alla Camcom di Ragusa un incontro aperto alla comunità per la presentazione ufficiale del disciplinare di produzione

Redazione La Sicilia

05 Giugno 2025, 10:28

Pane di pasta dura degli Iblei, si consolida il percorso di riconoscimento del marchio Dop

Un nuovo appuntamento nel percorso di riconoscimento del marchio Dop del “Pane di pasta dura degli Iblei” promosso dall'assessorato allo Sviluppo economico del Comune di Ragusa. Oggi, a partire dalle 18, presso l’auditorium della Camera di Commercio in piazza Libertà a Ragusa, si terrà un incontro aperto alla comunità per la presentazione ufficiale del disciplinare di produzione della Dop del pane a pasta dura degli Iblei. Un momento fondamentale in un cammino che mette insieme panificatori, molitori, coltivatori e studiosi, per valorizzare un prodotto che racchiude in sé la storia agricola e alimentare del territorio ibleo.

«Durante l’incontro verrà illustrato il lavoro svolto dal comitato scientifico che ha curato la redazione del disciplinare, un lavoro di alto livello che ha coinvolto esperti del settore, professori universitari e professionisti con esperienza nel riconoscimento di altri marchi di origine», ha spiegato l'assessore Giorgio Massari.

Il disciplinare rappresenta il primo passo concreto verso il riconoscimento ufficiale del marchio, ma non l’ultimo. La strada è articolata e prevede, come da normativa, una procedura complessa che coinvolge più livelli istituzionali che passa dalla procedura formale attraverso la Regione Siciliana e il ministero dell’Agricoltura. Quest’ultimo, se tutto sarà in ordine, presenterà la richiesta all’Unione Europea, l’unica in grado di concedere il marchio Dop a livello comunitario. «Per innescare questa procedura è tuttavia indispensabile la costituzione di un comitato promotore, formato da chi il pane lo produce davvero: panificatori, molitori, agricoltori che coltivano grani locali. Il comitato non ha limiti numerici: può essere composto da tre come da cinquanta persone. Ciò che conta è che rappresenti in maniera concreta la filiera produttiva locale», ha aggiunto Massari.

Durante l’incontro di oggi, 5 giugno, si procederà quindi alla raccolta delle prime schede di adesione al comitato promotore, che sarà formalmente costituito proprio a partire da questo evento. «Parlare del “pane di pasta dura” significa anche raccontare un’identità. Il legame tra farina, lievito e mani che impastano è una traccia profonda della cultura locale, una memoria viva che oggi trova spazio nel dibattito sulla qualità, la sostenibilità e la valorizzazione delle eccellenze. L’auspicio è che questa iniziativa non solo porti a un risultato tangibile in termini di tutela giuridica, ma anche che accenda i riflettori su una filiera che ha bisogno di sostegno, visibilità e nuove opportunità di sviluppo», ha concluso Massari.