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I biologi dell’acquaponica: dalla Sicilia la nuova frontiera per l’acquacoltura

Di Lucia Fava |

Scicli (Ragusa) – Nuove frontiere per l’agricoltura grazie all’acquaponica, sistema che ha totalmente rivoluzionato l’acquacoltura, riducendo al minimo l’uso di acqua (di circa il 90 per cento), di spazio e persino di insetticidi. A realizzarlo sono stati due giovani biologi siciliani, uno di loro è lo sciclitano Lorenzo Cannella, 28 anni, titolare di Mangrovia. Con questo sistema innovativo i due giovani biologi siciliani sono stati premiati nell’ambito del “Premio nazionale per l’innovazione in agricoltura” organizzato da Confagricolura. La cerimonia a Roma, alla presenza dell’ormai ex presidente del Consiglio, Giuseppe Conte e dell’ex ministro Centinaio. Cannella e il collega, Arturo Mannino, si sono aggiudicati il terzo posto della categoria “Reti d’imprese”.

“Mangrovia – commenta Cannella – è nata circa due anni fa per trovare delle soluzioni alternative in grado di promuovere una crescita della comunità in maniera sostenibile. Siamo partiti dall’idea di produrre pesci e piante in maniera differente. Sono due settori e due prodotti che, poiché la popolazione mondiale sta aumentando, rappresentano il futuro. Abbiamo bisogno di trovare delle maniere differenti per poter produrre in maniera sostenibile, cercando di ridurre al minimo l’impatto ambientale. Con l’acquaponica andiamo a ridurre al minimo l’impronta idrica e andiamo a utilizzare l’acqua e le distanze, sfruttando l’idea della circolarità. In questo modo diminuisce anche l’impatto ambientale. L’acquaponica rappresenta la filosofia di questa circolarità perché non esiste scarto, tutti i sottoprodotti o gli scarti possono essere riutilizzati per creare qualcos’altro”.

Il sistema realizzato dai due biologi siciliani ha anche due vantaggi non secondari: i prodotti ittici ed i prodotti vegetali sono di qualità mediamente superiore e il processo produttivo è innovativo, a costi ridotti ed a bassissimo impatto ambientale. Il fondamento tecnico di riuso degli scarti a base di azoto, fosforo e potassio del metabolismo dei pesci per coltivare le piante rientra appieno nell’idea di economia circolare, e gli scarti vegetali vengono impiegati per alimentare altri pesci erbivori. “Mangrovia – aggiunge Cannella – non è solamente un modo di produrre cibo, è un modo per far crescere la comunità”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA