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Nuova rete ospedaliea, Modica annuncia una marcia su Roma

Di Giuseppe La Lota |

A Nola curano i pazienti a terra, ma in Sicilia la Sanità parla inglese. “Hub” e “spoke”, parole magiche della nuova rete ospedaliera emanata dall’assessore regionale Baldo Guacciardi, che hanno scatenato l’aritmia cardiaca a sindaci e parlamentari del sud-est ibleo, o almeno a parte di loro.

Cerchiamo di capire, più che spiegare, quali sarebbero gli ospedali ragusani “potenziati” e “declassati” secondo gli inglesismi “hub” e “spoke”. Gli “hub” sarebbero strutture di secondo livello altamente specializzate e integrate; per “spoke” s’intendono invece grandi ospedali che dispongono di aree di pronto soccorso di primo livello con funzioni di rianimazione e degenza; i “presidi di base” sono quelli che mantengono almeno quattro unità operative come i pronto soccorso, la chirurgia generale, la medicina generale e l’ortopedia; gli ospedali in zone disagiate, infine, dispongono delle strutture base per affrontare le emergenze.

Secondo gli esperti, la provincia di Ragusa avrebbe due “spoke”, il “Civile” di Ragusa, e l’ospedale riunito Vittoria-Comiso, che in un primo tempo era stato indicato come presidio di base. Livello, quest’ultimo, a cui sarebbe stato retrocesso il “Maggiore” di Modica, unificato con il “Busacca” di Scicli.

Il manager Aricò non va oltre il prudente “no comment di fronte a una rete che deve essere interpretata e a polemiche di carattere mediatico”. I paladini del territorio, ovvero i sindaci, forniscono pareri diversi. Diffidente, Federico Piccitto nei confronti dell’assessore regionale. “Da un anno aspetto ancora che Gucciardi mi riceva. E’ occupato a scrivere bozze. La nuova rete non la conosco bene, abbiamo in atto un ricorso al Tar. Spero che l’assessore accolga la nostra richiesta ai sensi di legge e che decida la concertazione con il territorio piuttosto che procedere a tentoni”. Moscato della nuova rete sanitaria sa poco. “Non commento situazioni che non conosco”. Ignazio Abbate, invece, è già sul sentiero di guerra: “E’ pronto un incontro con i sindaci di Scicli, Pozzallo, Ispica, Noto, Rosolini perché vogliamo bloccare questa bozza che ritengo scandalosa. Il nostro Pronto soccorso ha più accessi di Ragusa e Vittoria insieme ed è stato declassato”. In prima linea, schierati con Abbate, il parlamentare modicano Nino Minardo, pronto a incontrare il ministro della Salute Beatrice Lorenzin (in estate ospite a casa sua per qualche settimana), l’on. Orazio Ragusa, il sindaco di Scicli Enzo Giannone, e il coordinatore centrista Lavima. Durissimo l’on. Minardo: “E’ un’ipotesi folle e assurda quella scaturita dallo schema della nuova rete ospedaliera in Sicilia. Secondo la “cervellotica” ipotesi l’ospedale di Modica diventerebbe ospedale di base, ovvero secondario ed automaticamente subirebbe il taglio di altri reparti visto che nello schema è previsto per Modica e Scicli il mantenimento del solo pronto soccorso, quindi solo l’area di emergenza”.

Minardo marcia su Roma, Orazio Ragusa protesta a Palermo: “La nuova rete ospedaliera è inaccettabile. Daremo il via a una mobilitazione dell’intero territorio coinvolgendo i sindaci e i rappresentanti istituzionali perché le previsioni sono mortificanti per gli ospedali di Modica e Scicli”.

Enzo Giannone fa eco da Scicli: “Ci appelliamo a tutte le rappresentanze parlamentari iblee, per avviare un’azione sinergica con i sindaci affinché questa prospettiva venga ripensata e corretta nella maniera più adeguata ai bisogni del territorio”.

E Digiacomo, presidente super partes? “Non mi risulta, ad oggi, siano stati previsti tagli presso gli ospedali di Modica e Scicli. Ho avuto rassicurazioni dall’assessore, mi risulta che entrambi gli ospedali siano anzi oggetto d’investimenti poderosi, che interessano il Pronto soccorso e l’Infettivologia, fino alla convenzione, di rilevanza nazionale, col Bonino Pulejo”.

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