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Le coste del Ragusano sono le meno «proibite»

Di Michele Barbagallo |

Nel decreto sono indicati i tratti di mare di costa “non adibiti alla balneazione”, relativi a ciascun ambito provinciale. Non sono, inoltre, adibiti alla balneazione tutti i tratti di mare e di costa interessati ad immissione o da ordinanze emesse da autorità marittime, autorità portuali, autorità regionali ed enti locali, ed i tratti di mare e di costa “vincolati a parco od oasi naturale” e i “punti di campionamento in revisione”. E’ il caso, ad esempio, dei quattro porti iblei, Scoglitti, Marina di Ragusa, Pozzallo e Donnalucata.

La provincia di Palermo ha il maggiore tratto di mare vietato, con 24 punti e circa 22,4 chilometri di costa. Sono coinvolti in questa panoramica anche le provincie di: Agrigento dove sono stati certificati 3,8 chilometri per undici siti differenti. A Caltanissetta si registrano cinque siti con 1,4 chilometri. A Catania i siti con divieto sono 13 e interessano 3,5 chilometri di costa. Messina partecipa con 11 lungo 10,3 chilometri di costa. Nella provincia di Siracusa sono appena 4 i siti vietati per 4,2 chilometri coinvolti. Altri 3 punti si trovano a Trapani per 1,6 chilometri.

Il provvedimento del dipartimento ha una procedura da seguire anche a livello amministrativo. I sindaci dei Comuni rivieraschi riceveranno la comunicazione relativa ai tratti di mare non balneabili ai fini dell’emissione delle ordinanze di divieto. Queste ultime dovranno essere adottate entro e non oltre il 31 marzo 2017 specificando il motivo del divieto, l’estensione del tratto di costa e le coordinate geografiche. Le ordinanze devono essere trasmesse ai “Ministeri dell’Ambiente, agli assessorati della Salute, al dipartimento di Prevenzione e al laboratorio di Sanità pubblica dell’Asp competente, oltre che alla struttura provinciale competente dell’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente”.

Infine, i sindaci dei Comuni rivieraschi sono tenuti ad adottare tutti i provvedimenti per proteggere i bagnanti dai tratti di costa vietati. Commenta il direttore generale dell’Asp Ragusa, Maurizio Aricò: «Questi dati testimoniano la qualità del nostro territorio e quindi la qualità di vita offerta ai cittadini. Grazie per il proficuo e professionale lavoro svolto dal Dipartimento medico di prevenzione, diretto dal dott. Francesco Blangiardi, e dal Laboratorio sanità Pubblica, diretto dal dott. Giuseppe Lavima, che vigilano e garantiscono questa qualità».

Aspettando le bandiere blu. m.b.) Anche quest’anno ci si chiede come andrà a finire con la Bandiera Blu a Marina di Ragusa e nelle altre località che finora l’hanno ottenuta (Pozzallo e il Focallo). Solitamente viene assegnata a maggio. Al momento non ci sono ancora notizie e dunque si dovrà attendere ancora qualche mese per saperne di più.

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