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Furbetti, Giletti e Caccamo al sindaco di Modica: «Nessun massacro ma solo la verità»

Di Michele Barbagallo |

Giletti a La Sicilia aggiunge un altro suo punto di vista: “La vera cosa grave di tutta questa vicenda è che il sindaco della città, cioè il massimo rappresentante istituzionale, abbia preferito non risponderci per un mese. Perché? Cosa aveva da nascondere? Questo mi sembra una cosa tipica di una politica che non ascolta e non vuole cambiare”. Ed infine: “Io anti-Sicilia? Ma finiamola. I fatti di cronaca vanno raccontati, come abbiamo fatto per mafia capitale o per gli assenteisti di Sanremo. Ma nessuno si è sognato poi di parlare di massacro mediatico come ha fatto il sindaco di Modica”.

E parla, e lo fa anche con una lettera del suo avvocato già inviata al Comune, il regista della trasmissione, Giovanni Caccamo: “Sembra quasi, ed è questo un messaggio decisamente poco democratico, poco istituzionale e direi quasi per certi versi pericoloso, che per il sindaco io sarei dovuto intervenire, interferendo sul lavoro degli autori per invitarli a non parlare della mia città. Un atteggiamento più simile ad un mafioso e che di certo non mi appartiene. Piuttosto va detto che Giletti e gli autori chiedono e direi pretendono sempre il contraddittorio da tutti. E so che hanno cercato Abbate per più di un mese. Ci sono andati perfino due inviati fino a quando si è convinto a rispondere in qualità di rappresentante istituzionale. Accusa me di aver premeditato un attacco mediatico. Mi sembrano affermazioni gravi e lesive della mia professionalità”. Caccamo, che ha ricevuto anche il premio alla modicanità, afferma di essersi piuttosto messo a disposizione, gratuitamente, per progetti culturali. Ha anche incontrato il sindaco a Roma ma dei progetti su cui ha lavorato non se n’è più fatto nulla.

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