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Ema: Rasi, Italia può avere ruolo enorme anche senza essere sede

Roma, 20 set. (AdnKronos Salute) – L’Italia, anche se ha perso la ‘battaglia’ con Amsterdam per la sede dell’Agenzia europea del farmaco Ema, “può avere un ruolo enorme. Il vantaggio della presenza sul territorio sarebbe stato di opportunità e sviluppo dell’indotto. Ma il nostro Paese, che ha una ricerca molto fiorente e un grande sistema […]

Di Redazione |

Roma, 20 set. (AdnKronos Salute) – L’Italia, anche se ha perso la ‘battaglia’ con Amsterdam per la sede dell’Agenzia europea del farmaco Ema, “può avere un ruolo enorme. Il vantaggio della presenza sul territorio sarebbe stato di opportunità e sviluppo dell’indotto. Ma il nostro Paese, che ha una ricerca molto fiorente e un grande sistema universale, può giocare un ruolo enorme se partecipa correttamente, in modo professionale e deciso, con una chiara visione strategica rispetto a tutte le attività dell’Ema”. Lo ha spiegato Guido Rasi, direttore esecutivo dell’Agenzia, intervenendo alla Giornata per la ricerca 2018 organizzata a Roma dalla Fondazione Policlinico universitario Agostino Gemelli Irccs, dedicata alla medicina personalizzata.

“Il collegamento con l’Ema – ha aggiunto Rasi – è fondamentale. Quello che si decide all’Agenzia ha un impatto su tutti i Paesi. L’Italia deve andare all’origine, deve generare evidenza, ma anche capire in anticipo quali sono gli scenari che si troverà a gestire. E per questo deve venire in Europa, all’Ema, dove le cose accadono da 3 a 5 anni prima. Molti ministri europei mi consultano periodicamente per capire le prospettive di spesa”, considerando che la sanità incide pesantemente sui bilanci. I Governi, insomma, secondo Rasi devono ‘sfruttare’ l’Ema per una gestione ottimizzata della sanità.

L’Agenzia nazionale italiana Aifa, che sta per essere rinnovata, “è il ponte naturale – conclude Rasi – per l’Ema. Auspico che nuovi vertici in arrivo mantengano il ruolo che l’Italia deve avere nell’Europa. E’ il settimo mercato mondiale, il secondo sistema universale più diffuso in Europa, e deve far sentire le sue esigenze. Spero che il nuovo assetto abbia ben presente la necessità di prospettiva e che sono inutili le battaglie di retroguardia per poi correggere il tiro”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA