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Ricerca: dieta mediterranea contro l’Alzheimer, progetto ‘Smartfood’

Milano, 22 ott. (AdnKronos Salute) – Studiare la dieta mediterranea come possibile ‘scudo’ del cervello contro la demenza. Perché “l’Alzheimer non si cura, ma si previene, e l’alimentazione è un grande fattore di prevenzione”. E’ l’obiettivo del progetto ‘Smartfood’, lanciato dall’Irccs Fatebenefratelli di Brescia in collaborazione con il Centro internazionale per lo studio della composizione […]

Di Redazione |

Milano, 22 ott. (AdnKronos Salute) – Studiare la dieta mediterranea come possibile ‘scudo’ del cervello contro la demenza. Perché “l’Alzheimer non si cura, ma si previene, e l’alimentazione è un grande fattore di prevenzione”. E’ l’obiettivo del progetto ‘Smartfood’, lanciato dall’Irccs Fatebenefratelli di Brescia in collaborazione con il Centro internazionale per lo studio della composizione corporea (Icans) dell’università Statale di Milano e l’Irccs Istituto neurologico Carlo Besta del capoluogo lombardo. Per accedere al programma di ricerca, che durerà 2 anni, bisogna avere un’età compresa fra 65 e 80 anni ed essere in condizioni di salute normali.

“Molto si gioca sul cibo” e per questo “le tematiche nutrizionali sono diventate di estremo interesse nella fisiopatologia neurologica”, spiega Giuliano Binetti, responsabile del Centro per la memoria (Mac) del Fatebenefratelli. E’ infatti “assodato che la dieta può influenzare la funzionalità e l’integrità del sistema nervoso in vari modi, e diversi studi hanno dimostrato come lo stato dismetabolico associato alla dieta occidentale favorisca lo sviluppo della malattia di Alzheimer”. Con Smartfood, riferisce l’Istituto bresciano in una nota, si vuole capire se un intervento mirato a insegnare i principi di un corretto stile di vita basato sulla dieta mediterranea possa portare a modifiche dal punto di vista cognitivo, neurologico e metabolico.

Il progetto prevede 4 fasi: un periodo di screening in cui il paziente è sottoposto a un colloquio clinico per verificare se possa partecipare alla sperimentazione; una prima valutazione attraverso una visita neurologica e neuropsicologica ed esami di laboratorio; un intervento educazionale attraverso un corso in cui si parla di stile di vita, dieta mediterranea e attività fisica; un periodo di follow-up in cui viene chiesto ai partecipanti di eseguire alcuni controlli clinici (visita neurologica e neuropsicologica a un anno e a 2 dalla prima valutazione, analisi del sangue ogni 6 mesi fino a 2 anni). Per maggiori informazioni si può contattare la coordinatrice del programma Silvia Fostinelli, all’indirizzo email sfostinelli@fatebenefratelli.eu.

“La dieta può influenzare la funzionalità e l’integrità del sistema nervoso – sottolinea Binetti – Un deficit o un eccesso di specifici nutrienti, vitamine o metalli, hanno un rapporto causale ben definito con numerose patrologie neurologiche (per esempio carenze di iodio, zinco, ferro, vitamine A, gruppo B, D, E)”. Inoltre, “specifici difetti metabolici sottesi ad alcune patologie neurologiche possono richiedere uno specifico trattamento nutrizionale (per esempio un deficit Glut-1, proteina trasportatrice di glucosio)”. E “alcune patologie a larghissima diffusione e a eziologia incerta come la malattia di Alzheimer sono molto probabilmente influenzate dalla dieta intesa come pattern dietetico e/o come specifico apporto di alcuni alimenti contenenti nutrienti funzionali in grado di agire sia modificando i processi fisiopatologici responsabili della neurodegenerazione sia avendo proprietà pro-cognitive”.

L’approccio innovativo di Smartfood, prosegue la nota, consiste nel “promuovere congiuntamente il consumo di cibi sani, in accordo con le linee della dieta mediterranea, e incoraggiare l’attività fisica e sociale dell’anziano”. Il progetto punta anche a “valutare la fattibilità di un intervento multidisciplinare riguardo la dieta e lo stile di vita (abitudini alimentari, attività fisica, partecipazione ad attività sociali e culturali) nella popolazione anziana non demente”.

Nel tempo verranno misurati il cambiamento della qualità dietetica di stile di vita; gli score di mediterraneità della dieta e di livello di attività fisica; le variazioni di stato nutrizionale, in particolare del peso, della circonferenza vita, del tessuto adiposo viscerale addominale e della forza muscolare; il cambiamento della qualità di vita.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA