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Sicilia: il morbillo fa paura quanto la meningite, ma viene sottovalutato

Di Antonio Fiasconaro |

I vaccinati in Sicilia per il morbillo crollano all’81%, meno 6-7% rispetto a qualche anno fa, ben al di sotto di quell’85% che i medici ritengono come una sorta di “soglia limite” per evitare il rischio di un’epidemia. Nell’Isola dunque si rispecchia un trend che è diventato nazionale e che, secondo gli esperti, potrebbe avere delle conseguenze serissime. Addirittura ci sono specialisti dei Centri vaccinali che sottolineano come bisognerebbe incrementare l’informazione così come si sta facendo per affrontare il tema della meningite.

La verità è che negli ambienti sanitari regionali c’è la forte preoccupazione che possa prima o poi registrarsi una epidemia. Subordinare l’iscrizione dei bambini all’asilo nido e alla scuola materna all’esibizione del libretto che mostra di essere “in regola” con le vaccinazioni. E’ la proposta che arriva da più parti per contrastare la diffusione del morbillo. Questo sistema è già collaudato in Emilia Romagna.

La Federazione italiana medici pediatri su questo fronte è abbastanza chiara: «le vaccinazioni non sono una questione di libertà personali, ma una battaglia di civiltà». Tuttavia continuano a registrarsi tra la popolazione ignoranza e pregiudizi per quanto attiene la vaccinazione. Per non parlare di tanti medici che, addirittura, la sconsigliano.

«Il vaccino in questi ultimi anni ha salvato milioni di vite umane – spiega Massimo Andreoni, past presidenti della Società italiana malattie infettive e tropicali -. in questi ultimi anni, che hanno visto il progressivo incrementarsi del numero di bambini e adulti che non si sottopongono alle vaccinazioni di legge e a quelle consigliate, la nostra società scientifica è più volte intervenuta per ricordare l’estrema efficacia dei vaccini, baluardi indispensabili per il controllo di numerose e potenzialmente gravi malattie infettive. Si deve sottolineare che in termini di sanità pubblica è necessario raggiungere nella popolazione un numero sufficiente di soggetti vaccinati (superiore al 90%) per garantire il controllo di epidemie potenzialmente gravi».

La disinformazione e le false notizie nuocciono gravemente alla salute. Infatti, secondo i dati contenuti all’interno del rapporto “Italia 2016” redatto da Eurispes, l’80% dei genitori italiani naviga sulla rete e di questi il 70% utilizza le informazioni avute per decisioni relative alla propria salute o a quella dei figli.

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