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I malanni dell’inverno: siamo a un passo dal picco influenzale

Di Angelo Torrisi |

Una, in sintesi, la caratteristica saliente del virus influenzale che sta cominciando a colpire, sia pure in maniera sporadica, anche nel Catanese anticipando la data che era prevista per metà febbraio. Primo: iI microrganismo patogeno sta dimostrando a chiare note di “preferire” l’apparato gastro intestinale dei giovani e dei giovanissimi e lo dimostra a chiare note con quella sintomatologia che è propria di tale localizzazione e che è contrassegnata da improvviso malessere generale cui si associa il dolore e bruciore epigastrico con gonfiore, nausea, diarrea, fastidioso senso di tensione. Il tutto si esaurisce nell’arco di due tre giorni comportando però un limite o addirittura un handicap terapeutico :diventa cioè a dire difficile e talora problematica la terapia che comunemente viene attuata attraverso la somministrazione di antinfiammatori, ma che è sconsigliabile perché gastrolesiva. Meglio, pertanto, ricorrere a qualche antibiotico a base di ampicillina associando magari un detossicante, un antiacido o un sulfamidico adeguando naturalmente la massima prudenza alimentare.

Con tutta probabilità alla base di tale disparità tra giovanissimi ,giovani e adulti, risiede la vaccinazione antinfluenzale che trova – il consenso degli anziani inducendo -di contro – i ragazzi a una tacita o manifesta rinunzia che in molti casi s’identifica con la ribellione. E questa la dice lunga sulla validità di una profilassi che non dovrebbe essere oggetto di discriminazione. Al riguardo non va dimenticato che l’epidemia influenzale è un fenomeno complesso che colpisce un’altissima percentuale di popolazione. Pertanto non va sottovalutata e occorre ricordare che essa rappresenta l’arma migliore a nostra disposizione. Per il resto occorre senz’altro attendere la vera e propria invasione del virus per saperne di più sulla sua identità. Non si dimentichi, infine, che a farne le spese sono soprattutto talune categorie di soggetti a rischio quali a esempio i cardiopatici, i diabetici, i broncopatici cronici, i soggetti con neoplasia o reduci da intervento nonché tutti coloro che per lavoro sono costretti a frequentare locali o mezzi affollati.

Fermo restando il principio secondo il quale la migliore prevenzione – specie per le persone a rischio – si attua con il vaccino, esistono molti piccoli accorgimenti volti allo scopo: un vero e proprio decalogo che vale anche per le sindromi parainfluenzali già diffuse (a cominciare dal raffreddore comune) e che è stato redatto dai medici specialisti del’Osservatorio Nutrizionale. Ed è la dieta –ricca di minerali e vitamine -a rappresentarne uno dei punti base per le difese dell’organismo contro l’attacco dei virus. «Bastano piccole quantità di vitamina C (60 milligrammi al giorno) – spiega l’Osservatorio Nutrizionale – per aumentare le proprie difese immunitarie Il fabbisogno di vitamina C aumenta a 90-100 in gravidanza e durante l’allattamento. Inoltre questa vitamina favorisce l’assorbimento del ferro, soprattutto quello contenuto nella verdura, che altrimenti non sarebbe disponibile per essere assimilato. Non va inoltre dimenticato che ferro e zinco rimangono minerali fondamentali per il buon funzionamento delle difese immunitarie».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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