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Da Roma all’Ingrassia di Palermo per farsi impiantare una protesi su misura

Di Redazione |

Da Roma a Palermo per farsi operare all’Ingrassia di Palermo. Una storia di “migrazione sanitaria al contrario” che ha visto protagonista una donna di 44 anni che, affetta da una grave malformazione della testa omerale e della glena della spalla sinistra conseguente a paralisi ostetrica, si è rivolta al dottor Ferdinando Granata, dell’Unità Operativa di Ortopedia e Traumatologia dell’Ingrassia.

La malformazione aveva provocato nella paziente problemi serissimi nella vita di tutti in giorni come ad esempio l’impossibilità di portare la mano alla bocca e dietro la schiena. La donna si è rivolta al dottor Granata perché, per caso, aveva letto di un intervento simile che il chirurgo aveva effettuato all’ospedale Chiello di Piazza Armerina. La famiglia della paziente aveva cercato di risolvere il problema consultando diverse cliniche ortopediche ma senza ottenere risultati di rilievo. A quel punto hanno deciso di contattare il dottor Ferdinando Granata che, dopo una serie di accertamenti diagnostici, ha dato alla donna speranze di successo con un intervento chirurgico.

“Si tratta di una tecnica chirurgica innovativa – ha spiegato il dott. Ferdinando Granata – già eseguita su un ragazzo di 18 anni e con ottimi risultati, affetto dalla stessa patologia della paziente di Roma. La donna dopo il parto e in seguito alla trazione dell’arto superiore sinistro, ha sofferto di una paralisi transitoria che ha determinato una mancata crescita della testa omerale e quindi un’alterazione dell’articolarità scapolo-omerale che ha compromesso la normale funzionalità dell’arto. Avendo notato il perfetto funzionamento in questi pazienti del muscolo deltoide ho intuito che il posizionamento di una protesi inversa e cioè una protesi di spalla la cui funzionalità dipende quasi esclusivamente dal muscolo deltoide e dopo essermi consultato con colleghi che si occupano di chirurgia della spalla e lesioni nervose, come il prof. Giuseppe Porcelli di Modena. E’ stato così possibile il recupero dell’articolazione della spalla per poter svolgere quantomeno i movimenti utili della vita quotidiana”.

E l’intervento – durato tre ore – ha avuto successo con l’impianto di una protesi inversa di spalla realizzata su misura, cioè che si adattasse perfettamente all’omero e glena del paziente. La donna già dimessa, riesce già con la mano a toccarsi il viso. Ora non le resterà che sottoporsi ad un percorso fisioterapico-riabilitativo e ai successivi controlli clinici e strumentali, e tra qualche mese potrà acquistare l’uso dell’articolazione.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA