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Sanità: Oms, 113 casi poliovirus selvaggio nel 2019, aumento preoccupa

Di Redazione |

Roma, 10 gen. (AdnKronos Salute) – Grave preoccupazione del Comitato di emergenza dell’Organizzazione mondiale della sanità per “il significativo aumento” dei casi di poliovirus selvaggio (WPV1) registrati a livello globale: 113 all’11 dicembre 2019, rispetto ad appena 28 dello stesso periodo del 2018. E questo “senza alcun significativo successo finora nell’invertire questa tendenza”. Il monito arriva dopo la 23esima riunione del Comitato di emergenza sotto l’International Health Regulations (Ihr), tenutasi nelle scorse settimane, i cui risultati sono stati resi noti in questi giorni.

In particolare, in Pakistan la trasmissione continua a essere “diffusa” e la provincia di Khyber Pakhtunkhwa continua a destare particolare preoccupazione. Gli esperti puntano il dito soprattutto sul problema del “rifiuto da parte di singoli e comunità di accettare la vaccinazione”, e sui problemi con la politicizzazione del programma nazionale polio. Preoccupa, poi, la diffusione di poliovirus derivati da vaccino in diverse province.

In Afghanistan la situazione della sicurezza rimane molto impegnativa. I bambini irraggiungibili e dispersi, in particolare nella regione meridionale, rappresentano un’ampia coorte suscettibile in questa parte dell’Afghanistan. Il rischio di un forte aumento casi sta crescendo, avverte l’Oms.

Il Comitato ha osservato che – sulla base del sequenziamento dei virus – ci sono stati recenti casi di diffusione internazionale di virus dal Pakistan all’Afghanistan e anche dall’Afghanistan al Pakistan. Gli esperti sottolineano l’importanza di un monitoraggio attento delle popolazioni che si spostano ai confini dei due Paesi.

Buone notizie dall’Africa: in Nigeria non sono stati rilevati WPV1 per 3 anni ed è possibile che la Regione Africana sia stata certificata polio free nel 2020. I molteplici focolai di poliovirus derivati da vaccino in quattro regioni dell’Oms (Africa, Mediterraneo orientale, Sud-est asiatico e Regioni del Pacifico occidentale) sono invece definiti “molto preoccupanti” dagli esperti, con sette nuovi Paesi che hanno riportato focolai dall’ultima riunione (Ciad, Costa d’Avorio, Malesia, Pakistan, Filippine, Togo e Zambia). La rapida comparsa di molteplici ceppi in diversi Paesi “è senza precedenti, molto preoccupante, e non ancora del tutto compresa”, affermano gli esperti.

Il Comitato ha concordato all’unanimità che il rischio di diffusione internazionale del poliovirus rimane un’emergenza di sanità pubblica di interesse internazionale, raccomandando la proroga delle raccomandazioni temporanee per altri 3 mesi.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA