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Catania, neonato operato di “ernia diaframmatica” diagnosticata in utero

Di Redazione |

CATANIA – Sta bene e ha cominciato ad alimentarsi il neonato operato la settimana scorsa al Garibaldi-Nesima di Catania dopo una diagnosi in utero di «ernia diaframmatica». Intubato alla nascita, dopo due giorni di assistenza ventilatoria all’Unità di Terapia intensiva neonatale diretta dal Gabriella Tina, paziente è stato operato con tecnica mini-invasiva toracoscopia dall’equipe del dott. Sebastiano Cacciaguerra e con l’assistenza degli anestesisti della Rianimazione pediatrica diretta da Giuseppe Ferlazzo. «Sono trascorsi 15 anni – ha detto Cacciaguerra – dalla prima correzione di ernia diaframmatica trattata con successo al Garibaldi Nesima. Era una gravidanza gemellare, e uno dei due feti, una femminuccia, presentava la medesima malformazione del piccolino operato in questi giorni».

La malformazione consiste nel mancato o parziale sviluppo del diaframma, un muscolo che divide il torace dall’addome, provocando una migrazione delle anse intestinali in torace, con compressione dell’apparato respiratorio che si sta formando. E’ una complicazione insidiosa che comporta un alto rischio di mortalità. L’intervento, che in passato veniva realizzato in tecnica «open» e senza le tecniche ventilatorie d’avanguardia disponibili oggi, ha visto la riposizione dell’intestino in addome e la ricostruzione del diaframma eseguito in endoscopia con equipe multidisciplinare. “E’ un percorso davvero impegnativo che richiede grande affiatamento tra le varie equipe coinvolte – ha spiegato il direttore generale dell’Arnas Garibaldi, Fabrizio De Nicola – realizzabile solo in ambienti in cui, come avviene all’ospedale di Nesima, le tecniche mini-invasive sono utilizzate giornalmente, anche nella realizzazione di interventi meno impegnativi e nelle urgenze».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA