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Coronavirus, paziente curato con farmaco per l’artrite sta migliorando

Di Redazione |

ROMA E’ migliorato uno dei due pazienti contagiati dal nuovo coronavirus e, per la prima volta in Italia, trattati con il farmaco anti-artrite tocilizumab che si è dimostrato efficace contro la polmonite da Covid-19: ricoverato all’Istituto Pascale di Napoli, domani sarà estubato. «Nel capoluogo campano sono stati trattati i primi due pazienti in Italia, in 24 ore la terapia ha evidenziato ottimi risultati e domani estuberemo uno dei due malati, perché le sue condizioni sono migliorate – afferma Paolo Ascierto, presidente Fondazione Melanoma e Direttore dell’Unità di Oncologia Melanoma, Immunoterapia Oncologica e Terapie Innovative dell’Istituto Nazionale Tumori IRCCS Fondazione Pascale -. Ieri abbiamo iniziato il trattamento ad altre due persone colpite da Covid-19, ed oggi ci apprestiamo a trattarne altre due». Il farmaco, spiega, «può essere impiegato nella polmonite da Covid-19 solo ‘off label’, cioè al di fuori delle indicazioni per cui è registrato. Altri malati hanno già ricevuto la terapia anche nei centri di Bergamo, Fano e Milano. Ma è molto importante che il suo utilizzo venga esteso quanto prima, così potremo salvare più vite». Per questo, sottolinea, «serve subito un protocollo nazionale per estendere l’impiego di tocilizumab nei pazienti contagiati da coronavirus e che si trovano in condizioni molto critiche. Il farmaco ha dimostrato di essere efficace». Parte dunque da Napoli il ponte della ricerca fra Italia e Cina: «Abbiamo stabilito un vero ponte della ricerca con i colleghi cinesi, che avevano già osservato un miglioramento nei malati trattati in questo modo – spiega Gerardo Botti, direttore scientifico del Pascale -. Solo la collaborazione internazionale consentirà di mettere a punto armi efficaci contro il Covid-19. I risultati positivi di tocilizumab devono essere validati, per questo serve uno studio multicentrico a livello nazionale». Proprio «la nostra esperienza più che decennale nell’utilizzo dell’immunoterapia nei pazienti oncologici – chiarisce inoltre Ascierto – ci ha condotto allo scambio di informazioni e dati con i colleghi cinesi, in particolare con il dottor Wei Haiming Ming del First Affiliated Hospital of University of Science and Technology of China. Abbiamo intuito il potenziale dei farmaci anti-interleuchina 6, classe di cui fa parte tocilizumab, nel trattamento delle complicanze del coronavirus. In particolare, conosciamo molto bene il meccanismo d’azione di tocilizumab, che rappresenta il trattamento di elezione nella sindrome da rilascio citochimica dopo la terapia con le cellule CAR-T in alcuni tipi di tumori. E i colleghi cinesi ci hanno confermato la sua efficacia, con un miglioramento delle condizioni di 20 pazienti con coronavirus su 21 trattati in circa 24-48 ore». Dopo il confronto con i ricercatori cinesi, è stata costituita una vera e propria task force a Napoli guidata, oltre che da Paolo Ascierto, da Franco Buonaguro (Direttore Biologia Molecolare e Oncogenesi virale del Pascale) e da Vincenzo Montesarchio (direttore Oncologia dell’Azienda Ospedaliera dei Colli). (ANSA).

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