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Coronavirus: ‘in Francia più contagioso ma meno mortale’, Zangrillo ritwitta

Di Redazione |

Milano, 23 set. (Adnkronos Salute) – “La Francia deve affrontare un ceppo di coronavirus più contagioso, ma meno mortale”. Ad affermarlo è uno scienziato al top, ma anche spesso nel mirino di critiche Oltralpe. Si chiama Didier Raoult, ha all’attivo centinaia di studi scientifici pubblicati, e un H-index (valore che quantifica l’impatto dell’attività scientifica di uno studioso considerando numero di pubblicazioni e citazioni da parte della comunità scientifica) pari a 147. Un’autorità nel suo campo. Ma in questo periodo, oltre che per le sue note scoperte microbiologiche, il super esperto è sotto i riflettori anche per dichiarazioni su Covid-19, tirate per la giacchetta da anti-lockdown e no-mask. Le ultime riguardo al virus che circola in Francia, riportate da ‘The National’, non sono passate inosservate in Italia, dove a ritwittarle è stato Alberto Zangrillo.

Il primario dell’ospedale San Raffaele di Milano non commenta il contenuto dell’articolo citato, ma sicuramente nel Belpaese ha vissuto una dinamica molto simile a quella di Raoult in Francia. Lo scienziato, direttore dell’IHU Mediterranée Infection a Marsiglia, non ha mai avuto ritrosie a esprimere la sua posizione. Una delle sue dichiarazioni più note, ampiamente circolate a livello internazionale? “Dobbiamo rispondere con calma e ottimismo a questa epidemia, il pessimismo uccide i malati”.

Raoult è noto anche per l’endorsement alla clorochina come arma per la lotta al virus. Controcorrente e spesso in urto con l”establishment’ scientifico, l’esperto interviene nell’articolo postato da Zangrillo sull’elevato numero di casi – oltre 10mila giornalieri adesso – in Francia e sul numero di morti quotidiane, “in media 50”, lontane dai dati dell’emergenza vissuta nei mesi iniziali della pandemia.

Nel servizio si spiega che Raoult ha parlato in una commissione del Senato francese e durante il suo intervento ha spiegato che il suo istituto in estat, analizzando i test eseguiti per Covid-19, ha rilevato 7 mutazioni del virus e che i ceppi individuati potrebbero aiutare a spiegare l’attuale situazione epidemiologica della Francia, passata da 500 nuovi casi quotidiani a metà luglio alle 7mila infezioni di fine agosto e poi ai dati di oggi (in media 12mila nuovi contagi). Un trend opposto al tasso dei ricoveri e alla mortalità, scesa dal picco di quasi mille decessi ad aprile ai 50-60 di media attuale.

“Abbiamo confrontato 100 casi di luglio con 100 precedenti. Sono meno gravi, quindi sta accadendo qualcosa con questo virus, che lo rende diverso”, ha detto il 68enne Raoult. “Le mutazioni che abbiamo sono una versione piuttosto degradata della forma iniziale. Almeno questa è la nostra impressione”, ha spiegato. L’affermazione di Raoult secondo cui il virus sta mutando è stata messa in discussione da colleghi scienziati, tra cui il principale consulente scientifico del governo francese. I ricercatori di Marsiglia hanno però portato diversi dati a supporto dell’ipotesi. In una dialettica che si ripete. In ogni Paese.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA