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Coronavirus: indagine, 1 italiano su 10 non si vaccinerà, 37% dubbioso

Di Redazione |

Roma, 12 ott. (Adnkronos Salute) – Gli italiani sono sempre meno propensi a sottoporsi a una eventuale vaccinazione contro Covid-19. Oltre uno su 10 (11%) si dice assolutamente contrario, il 9% lo ritiene poco probabile, mentre il 28% è ancora in dubbio. Dunque quasi metà della popolazione (48%) mostra diffidenza rispetto a un futuro ‘scudo’ contro il coronavirus. E’ quanto emerge dai risultati di una ricerca condotta, su un campione di 1.000 italiani, dall’EngageMinds Hub dell’Università Cattolica, il centro di ricerca che si occupa di psicologia dei consumi nella salute e nell’alimentazione.

Il dato del 48% di italiani “esitanti”, oltre ad essere molto elevato, risulta in aumento rispetto a maggio. Infatti, nei primi giorni della fase 2 l’EngageMinds Hub della Cattolica aveva già posto questa domanda e nei risultati si leggeva che circa il 40,5% era contrario o indeciso a farsi vaccinare. “E’ molto preoccupante che il numero di coloro che non intendono vaccinarsi contro Covid-19 sia elevato e in aumento – commenta Guendalina Graffigna, ordinario di Psicologia dei consumi e della salute all’Università Cattolica e direttore dell’EngageMinds Hub – Tra maggio e settembre un ulteriore 7,5% della popolazione italiana è diventato scettico o contrario alla vaccinazione, quando sappiamo che la percentuale di immunizzazione necessaria a rallentare l’epidemia è stimata attorno al 70%”.

L’efficacia del vaccino, infatti – ricorda una nota – dipenderà non solo dalla capacità degli scienziati che lo stanno mettendo a punto, ma anche dalla percentuale di persone che si sottoporrà alla vaccinazione.

Nella ricerca non emergono differenze significative per macro-aree geografiche, anche se nel Centro-Sud si registra una tendenza leggermente più accentuata verso l’esitanza: 48% al Nord Ovest, 45% al Nord Est; 50% sia al Centro che al Sud e Isole. Ciò che è cambiato in questi mesi – nei quali peraltro molto si è parlato di vaccinazione – è l’atteggiamento dei giovani. Tra gli under 35, infatti, la percentuale di esitanti è passata dal 34% di maggio al 49% di fine settembre; un aumento del 15%. Le altre due fasce sono rimaste più stabili, anche se si è rilevato un aumento nel numero degli esitanti over 55 (+9%, da 35 a 44%).

“La crescente esitanza nei confronti del futuro vaccino può avere diverse cause – spiega Graffigna – ma probabilmente è legata a timori sulla sua sicurezza, anche per le modalità rapide del suo sviluppo e test. Circa un italiano su due, infatti, teme che il vaccino contro il Covid-19 potrebbe non essere testato in maniera adeguata, e solo il 22% parteciperebbe come volontario alla sperimentazione”.

Ma la scarsa fiducia degli italiani, si sottolinea nella nota, riguarda anche vaccini ormai ‘tradizionali’ come quelli contro il morbillo o l’influenza. A una domanda sulla vaccinazione antinfluenzale – che proprio quest’anno è particolarmente raccomandata – meno di uno su 4 dice che probabilmente la farà, percentuale che aumenta tra gli over 60 (circa uno su 2), ma rimane inferiore alla soglia raccomandata. “Ciò probabilmente è legato anche alle teorie ‘complottiste’ che vanno a minare la fiducia”, afferma Graffigna. Dalla ricerca risulta infatti che un italiano su 3 è abbastanza convinto che i vaccini siano una manovra di arricchimento delle case farmaceutiche; il 23% pensa che siano una mossa politica e il 35% teme che vaccinarsi possa avere effetti collaterali gravi. Infine il 43% ritiene che, in generale, i vaccini non siano efficaci, tanto che il 28% pensa che i dati sull’efficacia dei vaccini vengano falsificati dalle aziende farmaceutiche.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA