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Staiano (Sip): “Emergenza covid non oscuri vaccinazioni prioritarie”

Di Redazione |

Roma, 29 dic. (Adnkronos Salute) – Evitare di sovrapporre alla pandemia di Sars-CoV-2 anche altre epidemie dovute alla riduzione delle coperture vaccinali raccomandate e obbligatorie. A ricordarlo è la Società italiana di pediatria (Sip). “Le vaccinazioni in età pediatrica sono fondamentali in quanto prevengono la diffusione di malattie infettive”, dichiara Annamaria Staiano, vicepresidente Sip. “I vaccini rappresentano una delle principali scoperte sanitarie nella storia dell’umanità – continua l’esperta – perché hanno modificato la diffusione e il decorso di alcune malattie e aumentato le aspettative di vita dell’intera popolazione. Rappresentano perciò uno strumento fondamentale di medicina preventiva. Infatti, le politiche di immunizzazione di massa hanno significativamente ridotto i rischi legati alla diffusione delle malattie infettive che nel corso degli anni passati hanno portato a milioni di morti e disabilità permanenti”.

Per merito di queste politiche di immunizzazione di massa sono stati ottenuti risultati davvero importanti, ma ora si rischia di compiere qualche passo indietro. “In Italia le vaccinazioni hanno consentito di eliminare del tutto alcune patologie – ricorda Staiano – come ad esempio la poliomielite e la difterite, e di ridurre significativamente l’incidenza di altre malattie, come l’epatite o il tetano. Tutto questo è avvenuto principalmente grazie alla maggiore sensibilità delle generazioni precedenti, che hanno vissuto in maniera diretta le conseguenze di alcune di malattie. Le generazioni attuali hanno avuto invece il vantaggio di non conoscere e forse di non essere del tutto consapevoli di alcuni rischi. Ecco perché forse negli ultimi anni si è assistito a un decremento delle coperture vaccinali per alcune malattie infettive, come la rosolia o il morbillo. Durante il lockdown abbiamo registrato una riduzione delle coperture vaccinali. Un genitore su tre, infatti, non ha portato al centro vaccinale il proprio bambino per sottoporlo alle vaccinazioni obbligatorie”.

Per l’esperta “i motivi sono principalmente due: il primo legato al timore di contrarre infezione da coronavirus, il secondo è da ricollegare alla chiusura o alle limitazioni di alcuni centri vaccinali. Inoltre non bisogna trascurare che tutto il personale medico è stato particolarmente coinvolto nell’emergenza Covid”.

Tutto ciò ha fatto registrare una diminuzione nelle coperture vaccinali, in particolare nella fascia di età tra 0 a 2 anni. “Fortunatamente si tratta solo di un semplice ritardo di alcuni mesi – prosegue Staiano – Dobbiamo perciò incentivare i genitori non solo a recuperare queste vaccinazioni, ma in generale a rispettare tutto il programma vaccinale, il ‘Calendario della vita’. E questo è importante non solo a livello individuale ma anche a livello di comunità, perché le vaccinazioni prevengono la diffusione delle patologie nelle popolazioni. Ecco perché le coperture vaccinali devono raggiungere un certo limite che l’Organizzazione mondiale della sanità fissa a circa il 95%”.

“Trascurando le vaccinazioni – ammonisce la vicepresidente Sip – il rischio è che si possano verificare delle vere e proprie epidemie. Basta citare alcuni esempi: l’epidemia di pertosse nel 1979 in Giappone dovuta a politiche antivaccinali, oppure nel 1992 un’epidemia di poliomielite in Olanda in una comunità religiosa che non era a favore dei vaccini. Parliamo dell’Italia: nel 2017 ci sono stati 5mila casi di morbillo, con 4 decessi e molte disabilità permanenti. Proprio questa epidemia ha portato nel 2017 al decreto Lorenzin che ha imposto l’obbligo vaccinale per l’accesso alle scuole d’obbligo”.

“L’importanza delle vaccinazioni – conclude l’esperta – va ribadita proprio in questa epoca di pandemia, in cui dobbiamo essere ancora più sensibili al concetto delle vaccinazioni come strumento di prevenzione delle malattie e della salute collettiva”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA