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Coronavirus: studio, prima di ottobre infettato 5% italiani, 11% in Lombardia

Di Redazione |

Roma, 8 gen. (Adnkronos Salute) – Fino al 30 settembre, Sars-Cov-2 ha contagiato il 5%, per l’esattezza il 4,8% circa, della popolazione italiana. Grandi le differenze tra regioni: si va dall’11% circa in Lombardia al 2% nel Lazio e all’1% in Campania. E’ quanto emerge da uno studio, basato sui dati della prima ondata dell’epidemia di Covid in Italia, condotto dai ricercatori di Fondazione Bruno Kessler (Fbk), Istituto superiore di sanità (Iss) e Istituto nazionale assicurazione infortuni sul lavoro (Inail), e pubblicato sulla rivista ‘Proceedings of the National Academy of Science’ (Pnas).

A fronte di questi dati, l’analisi suggerisce che “gli effetti delle riaperture possono essere diversi da regione a regione a seguito dei diversi livelli di immunità raggiunta e della diversa prevalenza di infezione”. La ricerca indica anche un “possibile ruolo della struttura demografica, con un minore impatto di Covid-19 nelle regioni con popolazione più giovane”.

Infine, i ricercatori hanno stimato che il tasso di notifica (quante infezioni vengono individuate dal sistema di sorveglianza rispetto al totale delle infezioni, inclusi quindi anche tutti gli asintomatici) “è cresciuto da circa il 9,4% durante la prima ondata a circa il 24,5% in estate, probabilmente a causa della miglior capacità di tracciamento dei contatti in regimi di bassa incidenza giornaliera di casi”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA