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43% favorevole all’obbligatorietà

Di Redazione |

Milano, 8 feb. (Adnkronos Salute) – Il 60% degli italiani è “certamente” o “abbastanza” disponibile a sottoporsi alla vaccinazione anti-Covid, secondo un’indagine condotta nell’ambito del progetto ‘Response Covid-19’ dell’università Statale di Milano. Stando alla rilevazione, basata su 3mila interviste effettuate nel periodo 21-31 dicembre 2020 in collaborazione con Swg, gli scettici nei confronti della profilassi contro il coronavirus Sars-CoV-2 sono un 30%: il 12% si dice “certo” di non volersi vaccinare, il 18% ritiene “poco probabile” che lo farà.

Fra i ritrosi – si legge tuttavia nel rapporto – i no-vax, ossia i contrari a priori a tutti i vaccini, rappresentano solo un quinto (20%) dei “poco” o “per nulla” propensi a vaccinarsi, pari al 6% del campione complessivo. La maggior parte (il 55% degli scettici, pari al 16% del totale interpellati) spiega invece di diffidare temendo effetti collaterali. Elemento che per gli autori sottolinea “la necessità e l’urgenza di una capillare campagna informativa”.

Tra i più propensi a vaccinarsi ci sono gli anziani (75%) e i giovani (67%). I primi perché consapevoli di essere i più esposti agli esiti gravi della malattia, i secondi per la voglia di tornare alla vita normale.

Gli intervistati favorevoli all’introduzione dell’obbligatorietà per il vaccino anti Covid-19 sono il 43%, dato che dunque supera di 13 punti percentuali supera quello di chi non intende vaccinarsi. Il 23%, invece, sull’obbligo non è “né d’accordo né in disaccordo”.

“Il consenso per l’introduzione dell’obbligatorietà è quindi prevalente, ma non ampio – commentano gli autori dell’indagine – Anche in questo caso più anziani e i più giovani hanno opinioni simili, essendo i più favorevoli all’introduzione dell’obbligatorietà della vaccinazione”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA