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Rimodellamento seno: protesi o tessuto adiposo?

A confronto i dottori Ugo e Aldo Majani dell’ambulatorio di chirurgia estetica minivasiva (Mias) di Catania

Di Redazione |

Incontriamo i dottori Ugo e Aldo Majani, medici dell’ambulatorio di Chirurgia Estetica Mininvasiva “MIAS” di Catania.

Il dott. Aldo Majani ci tiene a dire di aver avuto molti maestri: dopo essersi specializzato in Chirurgia Plastica, Ricostruttiva ed Estetica, si è perfezionato a Parigi e a Stoccolma. In quest’ultima città è stato fellow nella prestigiosa Akademikliniken, dove ha appreso direttamente dal suo direttore, il prof. Per Heden, i piccoli segreti che consentono l’esecuzione ottimale di un intervento semplice solo in apparenza: la mastoplastica additiva con uso di protesi.

Il dott. Ugo Majani, al contrario del figlio Aldo, dichiara di aver messo a punto “di testa propria” – senza mentori ma, ovviamente, dopo aver studiato molto – le sue tecniche chirurgiche. È stato anche tra i primi, vent’anni fa, quando la procedura era ancora molto discussa, a utilizzare il tessuto adiposo nell’aumento volumetrico e nel rimodellamento nel seno femminile.

Mettiamo a confronto due generazioni di chirurghi estetici, con punti di vista spesso diversi ma in grado di fare sintesi e di completarsi a vicenda in una professione che li vede impegnati, con entusiasmo, a tempo pieno, nel loro ambulatorio chirurgico.

Dott. Ugo: «L’idea di rimodellare integralmente un profilo corporeo esclusivamente con il tessuto adiposo mi torna sempre in mente quando mi capita di vedere donne con grossi sederi, fianchi larghi e seni quasi inesistenti. In questi casi basta trasferire il loro stesso grasso dal “sud” al “nord” del loro corpo ed ecco che è possibile ottenere, come d’incanto, glutei ben modellati e, nello stesso tempo, un seno favoloso».

Dott. Aldo: «D’accordo, ma dovresti anche dire che una sola seduta di lipofilling al seno non è quasi mai sufficiente. C’è sempre una quota di grasso che si riassorbe, comunque lo tratti, anche mediante vaser».

Dott. Ugo: «Sarà vero ciò che dici ma dobbiamo anche ammettere che, per esempio, chi ha grasso in eccesso all’esterno delle cosce lo ha quasi sempre all’interno e alle ginocchia. Allora nessuno ti vieta di fare un doppio step: prima una seduta sull’esterno rimodellando contemporaneamente il seno e poi, dopo un paio di mesi, trattare l’interno e aggiungere ancora grasso alle mammelle. Due sedute, come sai bene, saranno sufficienti per dare un risultato stabile nel tempo, e poi… vuoi mettere? Nessuna protesi potrà darti un risultato così naturale che neanche il più smaliziato dei chirurghi plastici sarà in grado di accorgersi che la paziente ha subìto un intervento al seno. Non è così con le protesi: puoi essere bravo quanto vuoi, ma saranno sempre palpabili, da mani esperte».

Dott. Aldo: «Palpabili sì, ma fino a un certo punto. Le protesi, caro mio, non sono più quelle di vent’anni fa: “palle di silicone”, come le definivi tu. E le tecniche chirurgiche, lo sai bene, si sono molto evolute. Se l’intervento è ben eseguito e si decide per un tipo di protesi che sia in armonia con la silhouette della paziente, i risultati estetici saranno sempre più che soddisfacenti. E poi il lipofilling non è per tutte: se una ragazza ha una prima scarsa e necessita almeno di una terza piena per essere ben proporzionata e non ha grasso in eccesso, mi dici come fai? La metti “all’ingrasso?”».

Dott. Ugo: «D’accordo. In questo caso hai ragione tu: la protesi sarà l’unica soluzione. Ma che sia la protesi giusta e soprattutto messa, con una tecnica chirurgica accurata, nella posizione corretta in modo da non far somigliare i nuovi seni a due angurie dure e immobili come quelle che troppo spesso ci capita di vedere…».

Dott. Aldo: «Sono andato in giro per il mondo a imparare dai migliori chirurghi plastici proprio per evitarli, simili risultati. La naturalezza del risultato per me viene prima di tutto».

Dott. Ugo: «Te ne dò atto. Allora, facendo un sunto:

1) Protesi di ultima generazione, planning preoperatorio e tecnica chirurgica inappuntabile per le pazienti che desiderino almeno due o tre taglie in più e non hanno grasso in eccesso.

2) Senz’altro il lipofilling quando la paziente richiede solo una o due taglie in più ed un intervento “invisibile” – cioè che non lasci nessun segno, in anestesia locale e senza necessità di ricovero – e che, nella stessa seduta operatoria, desidera anche l’eliminazione definitiva dei cuscinetti di grasso.

3) Sempre lipofilling quando, più che un aumento, la paziente ci chiede un rimodellamento del seno, in particolare di un polo superiore che si è svuotato dopo una gravidanza o con l’età. D’accordo?»

Dott. Aldo: «Sì, per questa volta».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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