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Ridotti i disturbi del sonno e migliorata la relazione bambino-genitore

Di Redazione |

Roma, 4 mag. (Adnkronos Salute) – Un algoritmo musicale che migliora il sonno dei bimbi disabili, li rilassa e riduce lo stress dei genitori. E’ l’innivativa tecnica riabilitativa sviluppata dai ricercatori dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, nel periodo del primo lockdown 2020, per i pazienti costretti a casa dalle norme anti-Covid. I risultati della sperimentazione sono stati pubblicati sul ‘Journal of Telemedicine and Telecare’. Il metodo riabilitativo sviluppato dai ricercatori si chiama ‘Euterpe’, dal nome della mitologica musa della musica, e viene regolarmente utilizzato dai terapisti del Dipartimento di Neuroriabilitazione del Bambino Gesù, diretto da Enrico Castelli, per la stimolazione multisensoriale dei piccoli con disabilità motorie e neurologiche attraverso l’uso combinato di suoni, musiche, immagini, aromi, oggetti, strumenti e luci.

Durante il primo lockdown del 2020, questa terapia è stata rielaborata per essere eseguita anche a domicilio (teleriabilitazione): i ricercatori hanno sviluppato un algoritmo originale per ordinare – in una precisa sequenza ritmica – molti degli strumenti utilizzati in ospedale per stimolare i sensi del bambino e raggiungere gli obiettivi terapeutici (rilassamento, sviluppo delle competenze comunicative, miglioramento dell’interazione con i familiari). Sono stati così realizzati dei componimenti audio-video personalizzati che contenevano suoni a particolari frequenze, musiche originali, la voce della mamma e del bambino stesso, canzoni e ninne nanna familiari, immagini legate a momenti piacevoli registrate durante le sedute al Bambino Gesù.

“Quanto sperimentato potrà avere un importante impatto terapeutico: dal legame affettivo madre-figlio, a un coinvolgimento familiare con prospettive di nuovi apprendimenti. Ripetere attività in ambito familiare attività apprese durante il ricovero – spiega Tommaso Liuzzi, musicoterapeuta del Bambino Gesù – costituisce un processo di continuità riabilitativa, ponendo al centro una nuova consapevolezza dei potenziali umani inespressi”.

Lo studio condotto dai ricercatori del Dipartimento di Neuroriabilitazione del Bambino Gesù ha coinvolto 14 pazienti affetti da diversi disturbi neurologici (paralisi cerebrale infantile, sindromi genetiche, malformazioni cerebrali), tutti al di sotto dei 12 anni (età media 7 anni e 5 mesi). Nel periodo di sospensione delle visite non urgenti in ospedale a causa della pandemia, le famiglie coinvolte nella ricerca hanno ricevuto la composizione audio-video personalizzata da somministrare ai bambini 3 volte al giorno per 2 settimane consecutive. Al termine della sperimentazione, gli effetti della terapia a domicilio sono stati valutati con appositi questionari scientificamente validati.

Dall’analisi sono emersi dati statisticamente significativi – informano dall’ospedale pediatrico – in particolare la riduzione dei disturbi del sonno dei bambini, dei livelli di stress dei genitori e il miglioramento della relazione bambino-genitore.

“Oltre ai risultati raggiunti – aggiunge la neuropsichiatra infantile Sarah Bompard – è importante sottolineare che, grazie a questo studio, i bambini hanno potuto proseguire, seppure in modi e tempi diversi, una terapia riabilitativa. Siamo riusciti a dare un importante supporto anche ai genitori, preoccupati che la disabilità dei figli potesse peggiorare con la sospensione delle terapie riabilitative in ospedale”.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA