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Sanità, in Sicilia i concorsi restano una “chimera”: in piazza infermieri e ostetrici

Di Antonio Fiasconaro |

Ci troviamo ancora dentro un vicolo cieco: troppe le indiscrezioni e fin troppi sono i silenzi sull’argomento. Sta di fatto che la situazione negli ospedali siciliani sta diventando sempre di più esplosiva a causa di quel personale precario che negli anni ha dovuto accontentarsi senza la stabilizzazione o il concorso, ad incarichi a tempo a tre-sei mesi al massimo che, puntualmente vengono poi rinnovati. Si ricorderà alla fine di dicembre dello scorso anno quando l’assessore della Salute Baldo Gucciardi aveva autorizzato i direttore generali a rinnovare fino al prossimo 30 giugno i contratti di tutti i precari per evitare la paralisi del settore.

Intanto, però, cresce il malessere dei “camici bianchi” in attesa da anni di una stabilizzazione. E non mancano le azioni di forza come quelle già predisposte a partire dal prossimo 21 marzo in tutte le piazze siciliane. A Messina il Nursind, il sindacato delle professioni infermieristiche, organizzerà “NurSind Capital City” la prima di una serie di manifestazioni pacifiche di protesta che toccheranno tutte le province siciliane, per sensibilizzare la popolazione sui temi della carenza del personale e dei servizi all’utenza.

Nell’Isola, secondo il Nursind c’è una carenza di 3mila infermieri, altrettanti operatori socio-sanitari e almeno di un centinaio di ostetrici che operano nei punti nascita.

«Continue aggressioni, organici sottodimensionati, aziende sanitarie divenute economiche tanto da pensare solo a spese e profitti. E il rischio che ci possano essere nuovi ritardi nell’immissione in servizio di infermieri, ostetrici e personale di supporto negli ospedali. Per questo scatta la rivolta degli infermieri siciliani», si legge in una nota del Nursind. Francesco Frittitta, coordinatore regionale del Nursind Sicilia, sottolinea che «con l’approvazione dei nuovi Lea l’unica cosa di cui non si è tenuto conto sono le risorse umane e professionali che dovrebbero erogarle. L’impegno del nostro sindacato nel sollecitare la Regione e l’assessorato della Salute, affinché si proceda con l’immissione in servizio di infermieri, ostetrici e personale di supporto è quanto mai vivo e ossessivo, quello che ci preoccupa e che alla luce delle problematiche politiche nazionali e regionali si possa avere un ulteriore rallentamento di tali procedure che rischiano di far collassare la sanità siciliana».

Ed ancora Frittitta: «La situazione è drammatica – sottolinea il coordinatore regionale del Nursind Sicilia – l’età media degli infermieri negli ospedali è di 54-55 anni e con il perdurare del blocco del turnover questo livello aumenterà sempre più con il rischio di non potere garantire un’adeguata assistenza sanitaria. Se poi mettiamo nel conto anche il fatto che quando parliamo di carenze non sono sono quelle degli ospedali ma del sistema di medicina territoriale, allora la situazione si fa davvero grave. Io mi auguro di essere smentito, ma se ancora la rete ospedaliera non è stata varata e i concorsi sono in stand by, credo che se ne parlerà subito dopo le elezioni di ottobre. Non voglio essere una cassandra bene che vada i concorsi si potranno sbloccare non prima del giugno 2018».

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