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Casi morbillo in aumento anche in Sicilia, Ricciardi (ISS): «Nel Paese è epidemia»

Di Carmela Marino |

CATANIA – Senza entrare nel merito di quello che è diventato un duello di opinioni , vaccini sì-vaccini no, un dato appare certo in tutta la sua interezza: dall’inizio dell’anno ad oggi in Italia si sono verificati 1500 casi di morbillo, a fronte degli 800 nello stesso periodo dell’anno scorso. «In questo momento – ha spiegato Walter Ricciardi, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, intervenuto a Effetto Giorno su Radio 24 -, noi e i romeni siamo in epidemia e gli americani, liberi dal morbillo da qualche tempo, fanno bene a considerarci paese a rischio. In America è stata fatta una campagna importantissima mirata all’eradicazione. In Europa ci siamo noi, gli austriaci, i tedeschi, i francesi che lo teniamo bello circolante».

E’ un allarme, non c’è dubbio, a cui bisogna prestare attenzione, indipendentemente dalle convinzioni vaccino-contro che si stanno propagando, da qualche anno a questa parte, con una e vera e propria campagna sui rischi che possono correre i bimbi da vaccinare. Anche gli ultimi otto casi di contagio del virus, quasi tutti giovani adulti, registrati soltanto oggi a Messina, mettono l’accento su un quadro sanitario che potrebbe ulteriormente peggiorare se le vaccinazioni continueranno a calare. «Non è facile fermare il contagio se non si può contare su una copertura vaccinale – spiega Mario Palermo, direttore del Dipartimento attività sanitarie e osservatorio epidemiologico (Dasoe) Igiene pubblica e rischio ambientale dell’assessorato alla Salute della Regione siciliana – . E’ il risultato dell’idiozia degli italiani che corrono dietro le ombre: qualcuno dice che il vaccino contro il morbillo fa venire l’autismo e diminuiscono le vaccinazioni». 

Secondo i dati forniti dal Dasoe, nel 2016 in Sicilia la media regionale delle vaccinazioni si è abbassata all’ 81,1% con un calo della media regionale legato soprattutto al fatto che nelle Asp di Messina, Catania e Siracusa si vaccinano meno bambini e persone. In particolare lo scorso anno a Messina la copertura è stata del 69,5%, a Catania il 76,6% e a Siracusa il 78,8%. Vanno meglio Trapani (83,7%), Caltanissetta (84%), Ragusa (84,9%), Palermo (85,7%) e Agrigento (87,2%). Fiore all’occhiello dell’isola, Enna dove le vaccinazioni anti morbillo hanno raggiunto la percentuale del 90,8, un dato considerato quasi ottimale.

L’incremento dei casi di morbillo ha “classificato” l’Italia come paese a rischio per gli Stati Uniti di Donald Trump, dallo scorso anno totalmente morbillo free. I responsabili americani delle sanità pubbliche restano infatti in guardia per i casi, quasi esclusivamente importati dall’estero, che hanno fatto scattare anche negli ultimi anni piccoli focolai epidemici. Per questo motivo l’Italia è entrata nell’elenco dei Paesi “a rischio salute” per gli americani che intendono viaggiare all’estero. «Uno schiaffo morale alla cultura italiana – commenta ancora Mario Palermo -. Da più di 17 anni abbiamo introdotto la vaccinazione contro il morbillo in maniera estensiva e ci vediamo superati dagli americani che sono riusciti a sradicare il virus».

Già qualche mese fa il ministro alla Salute Beatrice Lorenzin si era fatta sentire sul rischio epidemia se i genitori avessero continuato a fare resistenza facendosi influenzare anche dalle informazioni social, quasi sempre non supportate da tesi scientifiche. «I risultati, i danni di questa informazione fasulla – aveva affermato Lorenzin –  purtroppo si vedono con il gravissimo ritorno di malattie che erano state debellate proprio grazie ai vaccini, come il morbillo o la polio. Nonostante gli allarmi lanciati dall’Oms e in tutti i paesi occidentali ci ritroviamo a dover contrastare le falsità sul web e conferenze stampa imbarazzanti». 

La Federazione italiana medici pediatri sul fronte della profilassi è abbastanza chiara: «Le vaccinazioni non sono una questione di libertà personali, ma una battaglia di civiltà».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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