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2021: vivere la Festa in modalità “remoto”

Di Carmelo Aurite |

Sant’Agata 2021 sarà una festa diversa per Catania; diversa rispetto alla tradizionale veste, a causa della pandemia ma anche per questo resterà ancora più viva nei cuori dei devoti. Sarà una festa inusuale perché non ci saranno nomi e volti della festa come il comm.re Luigi Maina, mons. Gaetano Zito, il prof. Antonino Blandini, per non dire dei giornalisti Nino Urzì e Tony Zermo che, con i loro racconti e i resoconti dei giorni clou della festa, hanno tenuto viva la memoria della ricorrenza. In quest’occasione, più che mai, è necessario riavvolgere il nastro e ripercorrere le tappe più significative di una festa dall’enorme carattere evocativo e comunicativo. Oltre alle testimonianze tramandate oralmente o con documentazione cartacea, dai primi del 1900 è presente anche una cospicua documentazione video sulla “Festa di Sant’Agata”. Dagli archivi dell’Istituto Luce, sono emerse attestazioni spettacolari datate 1929, visibili anche su Youtube.

Questi ricordi rimandano a una festa in bianco e nero, dove a emergere è proprio la dicotomia tra i sacchi bianchi dei devoti e le scuzzette nere.

Si tratta di filmati che in circa 3 minuti raccontano i tratti caratteristici della festa, che in passato venivano trasmessi al cinema nei cine-giornali come contributi della “Settimana InCom”. Tra i reperti video più storici, e che internet ha riportato alla memoria, c’è anche la “Ricognizione delle reliquie” del 1963 di cui molti catanesi avevano sentito parlare e che oggi è visibile grazie all’App “Sant’Agata Ufficiale”.

A fine degli anni ’80 cominciano a circolare le prime Vhs della Festa di S. Agata, che gli studi fotografici catanesi realizzano a scopo commerciale ma anche di divulgazione religiosa.

A cavallo tra gli anni ’80 e ’90 vengono proposti sulle frequenze delle tv locali gli “Speciali” della Festa di S. Agata e tra i primi autori ricordiamo i giornalisti Fabio Albanese e Michela Giuffrida. Sarà poi a partire dal 1991 che la Festa avrà una fruizione ad ampio raggio. Proprio trent’anni fa, in occasione della “Guerra del Golfo”, l’arcivescovo Bommarito decise di optare per una edizione circoscritta con una processione penitenziale e, per la prima volta, la festa andò in diretta tv. A condurre quel primo appuntamento fu Salvo La Rosa, che ricorda: «L’Arcivescovo Bommarito decise di annullare tutte le celebrazioni. In quell’anno la “Vara” non uscì e fu portato in processione solo il busto reliquiario della patrona da piazza Duomo a piazza Stesicoro. Con l’allora direttore di testata, Domenico Tempio, decidemmo di fare una diretta per seguire quell’evento speciale e storico».

Ancora indelebili nella memoria dei catanesi le immagini video del 1994 di “Giovanni Paolo II” al cospetto del busto reliquiario di Agata in occasione della sua visita pastorale a Catania. Potenza delle immagini di cui l’arcivescovo Bommarito ne intuì tra i primi la forza comunicativa con la creazione del settimanale religioso “Segni dei tempi”, in onda su Teletna e Antenna Sicilia. Ad accompagnare i giornalisti nelle dirette del gruppo Ciancio, Mariella Aurite, presidente del circolo femminile di Sant’Agata.

L’avanzare del web ha allargato ancora di più la platea di diffusione della festa, permettendo dal 2011 la divulgazione di immagini esclusive come quelle della cripta di Agata, la “cammaredda” per i catanesi. Quest’anno, la comunicazione sociale di S. Agata assumerà ancora una nuova centralità in quanto sarà possibile vivere la Festa solo da remoto, su decisione dell’Arcivescovo mons. Salvatore Gristina, in seguito alle restrizioni anti Covid. La devozione alla patrona sarà espressa in modalità virtuale, ma l’intimo grido sarà sempre lo stesso “Cittadini, W Sant’Agata”.

(Nella foto: Festa di S.Agata 1963; ricognizione del sacro capo alla presenza di Sua eminenza card. Arcadio Larrona, prefetto della Sacra Congregazione dei riti. L’esame è stato eseguito dall’equipe del prof. Nicoletti, presente l’arcivescovo di Catania, mons. G. L. Bentivoglio)COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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