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Mons. Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura: «La Sicilia deve ritrovare la sua bellezza etica»

Di Carmelo Aurite |

«È importante che venga celebrata la solennità della Festa di S. Agata, emblematica per la città di Catania e la Sicilia. È significativo poter vivere questa celebrazione ugualmente, seppur attraverso uno specchio e per immagini, come diceva San Paolo».

Così il Cardinale Gianfranco Ravasi, presidente Pontificio Consiglio Cultura, per più di trent’anni anima della rubrica “Le Frontiere dello Spirito” su Canale 5, commenta l’inusuale edizione 2021 delle celebrazioni in onore alla Santa Patrona della città. «Oggi – spiega Ravasi – viviamo in un’info-sfera di social che sono un grande strumento comunicativo. È importante che attraverso i media si celebri Sant’Agata non solo per l’esperienza religiosa, ma anche per quella umana. Tuttavia si ha bisogno degli occhi negli occhi, del contatto diretto ed immediato, soprattutto del calore che i rapporti umani rappresentano per i Paesi del Mediterraneo. Non bisogna dimenticare l’importanza della comunione».

Come spiega il successo crescente delle tv tematiche a carattere religioso?

«Le tv di questo genere hanno un consenso crescente dal punto di vista ecclesiale, ma anche sociale. Le tv religiose riescono a sviluppare temi e programmi più elevati perché rispondono a un desiderio più nobile, che va ben oltre la banalità di alcuni argomenti ricostruiti in rete o offerti dalle altre tv. È opportuno ritornare ai grandi temi e valori umani».

Sant’Agata rappresenta un modello ancora attuale?

«La figura di Agata è importante perché è una donna e per il suo martirio. L’importanza della femminilità è stata ribadita anche da Papa Francesco e non deve essere declinata solo in chiave clericale. La società deve impegnarsi non soltanto per la parità dei sessi ma anche per la reciprocità: la donna non deve diventare uguale al maschio ma deve essere considerata per la sua identità. Il tema del femminicidio purtroppo è sempre attuale. La relazione con la donna non deve essere considerata come possesso di oggetto. In questo senso è importante l’educazione, la formazione e, soprattutto, una comunicazione che deve essere purificata e non dominata dall’apparenza e dalla prevaricazione».

Qual è il suo augurio alla nostra terra in occasione della Festa di S. Agata?

«L’augurio è che la Sicilia possa ritrovare la sua bellezza, non solo estetica, ma anche etica, animata dalla verità di pensiero, dalla ricerca del bene, lasciandosi alle spalle la degenerazione sociale».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA