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Tra culto e terrore: le catacombe di Siracusa durante la seconda guerra mondiale

Di Daniela Seggi |

Ci sono luoghi nascosti costruiti nei sotterranei delle città che non né “segreti” né inaccessibili, ma anzi ben noti: sono le catacombe; scavate nella roccia nei primi secoli dopo la nascita di Cristo, sono stati il luogo di sepoltura e di visita ai defunti principalmente durante il cristianesimo, ma con attestazioni anche in epoca fenicia ed etrusca.

Non tutti sanno che Siracusa conta il complesso tombale sotterraneo più esteso del Mediterraneo dopo Roma grazie alla presenza delle catacombe di San Giovanni, Vigna Cassia e S. Lucia, realizzate tra il 3° e 5° secolo d.C.

Sebbene sia da sfatare il mito che al loro interno si nascondessero i cristiani per sottrarsi alle persecuzioni, è invece Storia piuttosto recente che le catacombe siano state scelte dall’UNPA (Unione Nazionale di Protezione Antiaerea) per rifugiarsi dai bombardamenti che distrussero intere città durante la seconda guerra mondiale tra i 1939 e il 1945.

Siracusa contava ben trentotto rifugi, dei quali solo 13 nell’isola di Ortigia, tra cui l’ipogeo che da Piazza Duomo conduce al Foro Italico, conosciuto anche come la “Marina”, la lunga banchina che dà sul Porto Grande della città.

Le catacombe dedicate a S. Lucia, in particolare, divennero il rifugio antiaereo più grande della città, grazie alla loro conformazione con lunghi corridoio: si trovano fuori del centro della città, nel quartiere Borgata, sotto la Chiesa del Sepolcro dedicata al culto della patrona aretusea.

Parzialmente distrutte nel corso dei secoli, prima per consentire la costruzione della Basilica e della Chiesa del Sepolcro (nel 1600 a opera dell’architetto Vermexio) e poi per aumentarne la capienza come rifugio, le Catacombe di Santa Lucia sono un luogo suggestivo che è possibile visitare solo tra marzo e ottobre, durante i giorni della festa della Patrona (dal 13 al 20 dicembre) e il periodo natalizio. Le visite su prenotazione sono curate da Kairòs.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA